Alimentazione: occhio a caffè dopo pasto abbondante, rallenta la digestione

Uno studio canadese ha scoperto che la classica tazzina di caffè dopo un pasto pesante e ricco di grassi, ne rallenta la digestione, interferendo con il metabolismo degli zuccheri.

Alimentazione: occhio a caffè dopo pasto abbondante, rallenta la digestione

Nella nostra alimentazione, esistono tutta una serie di abitudini molto piacevoli, alle quali rinunciare è davvero molto difficile. Non parlo tanto di quei cibi e bevande il cui consumo andrebbe limitato per motivi legati al peso, alla funzionalità cardiocircolatoria o al livello di glicemia nel sangue, come ad esempio i dolci, l’alcool, le carni rosse, i grassi idrogenati, ma di altri “riti” che consideriamo innocui. Uno di questi, è l’”irrinunciabile” tazzina di buon caffè a fine pasto. Tanto più indispensabile (infatti viene offerto sempre, tranne in casi di intolleranze individuali) dopo un pranzo o una cena importanti, sostanziose.

Ebbene, sappiate che, se poi vi ritrovate con difficoltà digestive, il colpevole è proprio la caffeina. Come, penserete voi, dopo aver fatto fuori lasagne al forno, costolette d’agnello fritte e tiramisù, la pesantezza di stomaco è originata dal… caffè?? Sì, e a dirlo sono i ricercatori dell’Università canadese di Guelph, che hanno pubblicato i risultati di un loro studio sulla rivista Journal of Nutrition. L’esperimento si è svolto in due momenti. In prima istanza, ad un gruppo di volontari è stato somministrato un mix di grassi in forma liquida, nella quantità che avrebbero accumulato dopo un pranzo al fast food.
 
Dopo circa sei ore, agli stessi sono state date delle bevande zuccherate e successivamente misurato il livello di glucosio nel loro sangue. E’ emerso che questo era del 32% superiore rispetto a coloro che avevano fatto un pasto normale. A questo punto, si è voluto testare il “fattore caffeina”. L’esperimento è stato riproposto nelle stesse modalità del precedente, solamente che, subito dopo aver assunto il mix di grassi, il campione è stato invitato a consumare anche due tazzine di caffè. Dopo le sei ore “digestive” e l’assunzione della bevanda zuccherata, l’analisi del sangue ha rivelato che il livello di glucosio nel sangue dei soggetti campionati era più alto del 65%.
 
Evidentemente, si era verificata un’interferenza della caffeina nella metabolizzazione degli zuccheri. “Lo studio indica che i grassi e la caffeina interrompono le comunicazioni tra lo stomaco e il pancreas, che è il responsabile della produzione degli ormoni che regolano il metabolismo degli zuccheri – spiegano i ricercatori – e questo impedisce di abbassare il livello di glucosio nel sangue”. Mi piace concludere dando ragione allo studio.
 
Nel mio piccolo, senza averne avuto controprove di carattere scientifico, naturalmente, mi ero accorta che dopo i canonici pranzi e cene delle feste (quelli belli “tosti” a cui, però, non ci si può sottrarre) se prendevo anche il caffè, i tempi della mia digestione passavano da “biblici” a vere e proprie “ere geologiche”. Appurato ciò, ho eliminato l’amata tazzina del dopo pranzo e l’ho sostituita con una tisana. Vi posso assicurare che ne ho tratto davvero giovamento. Provate!

Parole di Paola Perria