Violenza sulle donne: 11 ottobre Giornata mondiale delle Bambine e delle Ragazze

Il 10 ottobre è stata proclamata dall’ONU “Prima Giornata mondiale delle Bambine e della Ragazze”, e intanto i dati sulla violenza contro di loro sono sempre più allarmanti.

Violenza sulle donne: 11 ottobre Giornata mondiale delle Bambine e delle Ragazze

Non è mondo per donne, si può amaramente commentare. I dati sul fenomeno della violenza perpetrata sulla parte femminile della popolazione, anche nel nostro Paese, sono raccapriccianti. Basti una cifra: 98. Sono le donne uccise in Italia dall’inizio del 2012 stando ai dati di Telefono Rosa. Come a dire, una ogni due giorni. I carnefici? Mariti ed ex mariti, parenti, colleghi, semplici criminali di “passaggio”. Lo chiamano femminicidio, perché le vittime predestinate siamo sempre noi. Donne in quanto tali. E, orrore nell’orrore, ciò che ci ferisce ancora di più, che ci fa rabbrividire, ci umilia, ci indigna, è quella pervasiva brutalità che si scatena contro le più indifese tra le indifese: le bambine.

Le statistiche ONU sulle barbarie che ovunque nel mondo bimbe impuberi e adolescenti sono costrette a subire sono tali da far supporre di essere improvvisamente tornati indietro nel tempo, ai secoli cosiddetti “bui” del Medioevo, ammesso che lo fossero davvero. Matrimoni combinati tra uomini fatti, spesso anziani, e bambine neppure sviluppate, induzione alla prostituzione, infanticidio, mutilazioni genitali femminili, violenze in famiglia, stupri, soprusi, pedofilia, lapidazioni, diritti alla sanità e all’istruzione negati. Tutto questo ci si squaderna davanti con la precisione dei numeri, e nessuna di noi può far finta di nulla.

L’ 11 ottobre, l’ONU l’ha proclamata Prima Giornata mondiale delle Bambine e delle Ragazze, e i due sostantivi vanno in maiuscolo perché è di tutte le piccole vittime al femminile che si sta parlando, del loro inferno, e questo merita un enorme rispetto, ma più che mai un grande senso di civile ribellione. Qualcosa, intanto, possiamo cominciare a fare aderendo alla Campagna “In-difesa” lanciata da Terres Des Hommes, la Ong che da tanti anni si occupa dei diritti dei bambini vittime di violenze, della fame e della povertà. Dai dati di una ricerca condotta dalle Forze dell’Ordine proprio per l’Associazione, appare chiaro che in Italia i reati contro le bambine sono aumentati in modo allarmante nell’ultimo anno.

Pensate che dalle 4319 vittime minorenni del 2010, si è passati alle 4946 del 2011 di cui il 61% di sesso femminile. La pagina nera delle violenze sessuali, poi, è spaventosa: 822 denunce solo nel 2011. “L’evidenza di un filo rosa tra i questi terribili dati conferma l’urgenza di assicurare maggiore protezione alle bambine e le ragazze. Per questo Terre des Hommes, con la sua campagna Indifesa intende porre i riflettori del grande pubblico e delle istituzioni sulla condizione di grave vulnerabilità da abusi e discriminazioni delle bambine in Italia e nel mondo”, spiega Teresa Giannotta, responsabile dei Diritti dei Bambini della Ong. Anche noi possiamo dare il nostro contributo, semplicemente mandando un sms solidale del costo di 2 euro al numero 45501 fino al 21 di ottobre.

In occasione della Giornata mondiale delle Bambine e della Ragazze del 10 ottobre, Terres des Hommes presenterà presso la Presidenza Consiglio dei Ministri, lo sconcertante dossier “La condizione delle bambine e ragazze nel mondo”, e il reportage “Cronache bambine”, realizzato in collaborazione con l’ANSA. Ormai, evidentemente, non è più possibile perdere altro tempo, che il cerchio si stringa sempre più contro tutti coloro (singoli, governi, caste e associazioni religiose o pseudo tali) che nell’indifferenza generale abusano di bambine e donne o evitano accuratamente di affrontare il problema della violenza di genere.

Un piccolo passo in avanti è stato fatto, almeno dall’Italia, con la ratifica della convenzione di Istanbul, ma è solo l’inizio. In attesa del riscatto che dovrà avvenire, facciamo nostro l’augurio che qualche tempo fa venne lanciato dalla regina Rania di Giordania: “Le bambine salveranno il mondo”. Nel frattempo, che il mondo salvi le bambine.

Parole di Paola Perria