Violenza sulle donne: la ministra Fornero firma la Convenzione di Istanbul

La ministra del welfare Elsa Fornero a Strasburgo ha firmato la ratifica italiana alla Convenzione di Istanbul sulla violenza contro le donne. Presto il documento sarà legge.

Violenza sulle donne: la ministra Fornero firma la Convenzione di Istanbul

Senza grandi clamori, un importante passo in avanti nelle lotta alla violenza sulle donne è stato compiuto in questi giorni, con il fondamentale contributo italiano. La nostra ministra del Welfare (e delle Politiche sociali) Elsa Fornero, si è infatti recata a Strasburgo per firmare la ratifica alla Convenzione di Istanbul, un documento importantissimo prodotto dal Consiglio d’Europa, in attesa di essere ratificato da tutti i Paese della zona UE. Sebbene firmato da 22 nazioni europee, infatti, la Convenzione è stata ratificata (quindi pronta a diventare legge), sono in Turchia. L’Italia, di recente bacchettata dall’ONU per la poca convinzione con cui ha dimostrato di combattere il vergognoso fenomeno della violenza contro le donne, con questa firma si è in qualche modo “riscattata”.

Del resto era necessario, dopo l’icrescioso episodio accaduto in Senato, ove non è stato possibile discutere le mozioni presentate sul tema in questione, perché in aula mancava il presidente di turno. Cose all’italiana. Ma sentiamo le parole della ministra.

Ratifica della convenzione di Istanbul: le parole di Elsa Fornero

“Mi impegno a lavorare per la ratifica in tempi brevi della Convenzione del Consiglio d’Europa contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”, ha solennemente promesso Elsa Fornero. “Nei prossimi sei mesi intendo dedicare un maggiore impegno a pari opportunità, non discriminazione e affermazione dei diritti, oltre che alla questione della riforma del mercato del lavoro, una riforma tanto complessa”. E ancora: “La firma di questa importantissima Convenzione arriva a pochi giorni da quella sulla pedofilia e punta al miglioramento dei comportamenti nei confronti di donne e ragazze.

La violenza contro le donne è orribile e ripugnante, e quella di oggi non è solo una firma formale: mi impegno a tornare a breve con la ratifica in mano”. Ci auguriamo davvero con tutto il cuore che la nuova legge che punisce esemplarmente (o dovrebbe) tutti i reati collegati alla violenza contro le donne non debba, come al solito, essere messa da parte, sacrificata per far posto a questioni la cui urgenza non è sempre così cristallina. Il vice segretario regionale del Consiglio d’Europa, Gabriella Battaini Dragoni, dal canto suo, ha apprezzato l’impegno della ministra Fornero, perché la ratifica italiana della convenzione (alla cui stesura peraltro proprio il nostro Paese ha attivamente collaborato) ne ha accelerato l’iter burocratico. Ma cosa stabilisce questo documento?

Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne

La Convenzione di Istanbul, aperta alla firma dall’11 maggio 2011 non solo ai Paesi della UE, ma anche i non europei (secondo la politica di vicinato), è un testo innovativo, anzi, finora il più all’avanguardia prodotto per combattere il fenomeno dilagante della violenza contro le donne in tutti i suoi aspetti, da quelli eclatanti a quelli più sottili e pervasivi legati alla discriminazione di genere. Lo scopo prefisso è quello di prevenire le violenze e la brutalità, di perseguire in modo efficace gli aggressori, con pene esemplari, e soprattutto di proteggere con misure adeguate le vittime. Inoltre, il documento si propone di: “ Promuovere l’eliminazione delle discriminazioni per raggiungere una maggiore uguaglianza tra donne e uomini”. Nelle Convenzione di Istanbul si sancisce il principio in base al quale ogni forma di violenza contro le donne sia: “Violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione”. Non c’è certamente bisogno di commentare quanto sia decisivo che questo documento divenga al più presto legge in tutti i Paesi d’Europa ed esempio luminoso per il resto del mondo.

Parole di Paola Perria