Uno sconto per le famiglie già spaventate dalla prossima tassa sui rifiuti. Sì, sta per arrivare un nuovo bonus gestito da ARERA, l’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. Già definita le regole operative per la misura.
La TARI è apparsa circa dieci anni fa. Per la precisione, nel 2014, come figlia della Legge di Stabilità, ed erede di una lunga genealogia di tributi collegati alla monnezza. La TARSU, la TIA, la TARES…
Si tratta del tributo che finanzia il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani,. Per legge, va pagato da chiunque possiede o utilizza un immobile suscettibile di produrre rifiuti.
L’idea di fondo è che tutti coloro che abitano un luogo oppure che occupano uno spazio producono rifiuti. In effetti, è difficile calcolare la produzione oggettiva di immondizia…
Bisogna quindi collegare il tributo al suolo occupato e agli abitanti che si muovono in quello spazio. Ecco perché la tassa si basa su metodi normalizzati, coefficienti, superfici, numero di occupanti e altre variabili. Tanti riferimenti che fanno venire il mal di testa al contribuente.
Non stupisce dunque che la TARI sia uno degli obblighi fiscali più odiati dagli italiani. Probabilmente, viene superata nell’indice di non gradimento solo dal canone RAI e dall’IMU. Ma non è invisa perché appare ingiusta. Spesso non piace perché troppo cara e perché percepita come opaca.
Il contribuente paga, ma spesso vede i cassonetti stracolmi, le strade sporche e i camion dell’immondizia fare metà del lavoro che dovrebbero svolgere.
I requisiti per avere lo sconto sulla tassa sui rifiuti urbani
La buona notizia è che nel 2026 molti italiani potranno avere fino al 25% di sconto sulla tassa sui rifiuti. Il nuovo bonus TARI sarà infatti integrato con i bonus sociali già attivi per luce, gas e acqua. Sarà dunque automatico. Quindi, non ci sarà bisogno di fare domanda.

Le famiglie con un ISEE fino a 9.530 euro avranno infatti uno sconto del 25% sulla TARI, o sulla tassa relativa ai rifiuti equivalente. Lo stesso sconto sarà applicato anche alle famiglie numerosi (con quattro o più figli) e ISEE fino ai 20.000 euro.
In alcuni Comuni, le famiglie più povere, quelle con ISEE fino a 6.250 euro avranno l’esenzione totale dall’imposta. Ci sono anche municipalità dove sarà adottato uno sconto del 50% per gli ISEE fino a 7,500 euro.
Lo sconto sarà operativo dal primo gennaio 2026 e applicato direttamente sulla fattura inviata dal Comune. Farà fede l’ISEE presentato quest’anno. Ecco perché è importante muoversi subito, presentando una DSU aggiornata.