Scarpe Valentino, Lace Platform Pumps

Le scarpe di Valentino per la primavera-estate 2010 sono forse tra le mie preferite di questa stagione. Dai colori morbidi, dai dettagli romantici come ruches e piume, sono sicuramente le calzature per cui sarei capace di fare una follia. Quando ho visto le Lace Platform Pumps di Valentino, non ho potuto resistere dal proporle a voi, cari lettori e care lettrici di Moda Pour Femme: non ensate che siano semplicemente favolose?

Scarpe Valentino, Lace Platform Pumps

Le scarpe di Valentino per la primavera-estate 2010 sono forse tra le mie preferite di questa stagione. Dai colori morbidi, dai dettagli romantici come ruches e piume, sono sicuramente le calzature per cui sarei capace di fare una follia. Quando ho visto le Lace Platform Pumps di Valentino, non ho potuto resistere dal proporle a voi, cari lettori e care lettrici di Moda Pour Femme: non ensate che siano semplicemente favolose?

La collezione di Valentino per la primavera-estate 2010 è sicuramente una delle mie preferite. Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli sono stati davvero abili nel rielaborare lo stile della maison pur senza dimenticare i canoni estetici del mitico Valentino Garavani.
 
La collezione di scarpe per la primavera-estate 2010 è davvero una gioia per gli occhi. Le calzature che abbiamo visto ai piedi delle modelle durante la sfilata, disegnate da Philip Treacy, sono delle vere e proprie opere d’arte, non trovate?
 
Qualche tempo fa vi avevo mostrato i Feather Trimmed Satin Sandals, tra le mie scarpe preferite della stagione forse seconde solo ai sandali con platform in perspex di Fendi. Devo ammettere che ora le mie certezze vacillano dopo aver visto le Lace Platofom Pumps.
 
In un romantico tulle rosa cipria, decorato da ricami in pizzo nero, le Lace Platform Pumps di Valentino sono forse tra le scarpe più belle di questa stagione. Dal tacco di 14 centimentri, sono capaci di rendere speciali qualsiasi look. Le trovate su Netaporter.com al prezzo di 628 euro circa.
 
Foto da:
www.netaporter.com

Parole di Marinella Borzi