Il mese di agosto sta giungendo al termine e non tutti sono partiti per le agogniate ferie. Molto spesso si prediligono i mesi di giugno e settembre anche per risparmiar un po’ sul costo complessivo della vacanza, andando nei periodi di bassa stagione, o magari per evitare l’eccessiva confusione di agosto.
Ma che cosa, o meglio, quanto ti spetta se nel giorno di Ferragosto, dove praticamente tutta Italia si ferma tu hai lavorato? Andiamo a scoprilo insieme, potresti rimanere piacevolmente sorpreso in positivo, non male non credi?
Ferragosto, quanto arriva in busta paga
In Italia, come sappiamo, il 15 agosto anche detto Ferragosto, è giorno festivo, il cosiddetto giorno rosso in calendario che si traduce per molti in non lavorativo. Indipendentemente dal settore, il dipendente non può essere costretto a lavorare a Ferragosto: infatti il rifiuto è un diritto sancito per legge senza conseguenze economiche.

Per chi lavora invece, la maggiorazione deve essere specificata in busta paga. Se la festività cade in un giorno feriale, è già inclusa nello stipendio mensile, mentre se cade di domenica è prevista una quota aggiuntiva.
Non dimentichiamo che la giornata festiva viene retribuita anche in caso di assenze come malattia, ferie o maternità; le somme extra percepite per il lavoro festivo sono soggette a contributi e tassazione, come qualsiasi altra voce della retribuzione.
Ogni settore ha però regole specifiche in questi casi. Per i dipendenti del commercio ad esempio, il lavoro a Ferragosto prevede una maggiorazione del 30% e un riposo compensativo, mentre se il dipendente non lavora, la giornata è comunque retribuita normalmente.
Nel turismo e nei pubblici esercizi, settori in cui Ferragosto rappresenta un picco lavorativo, la maggiorazione può arrivare al 100% della paga oraria, con un giorno di riposo aggiuntivo. Anche in questo caso, chi non lavora riceve lo stipendio pieno.
Per i metalmeccanici, il 15 agosto non è un giorno di lavoro frequente, ma se si lavora è prevista una maggiorazione del 50% o un incremento ridotto con la possibilità di recuperare la giornata. Chi non lavora riceve comunque la retribuzione ordinaria.
Il personale della Sanità, che non può fermarsi, riceve una maggiorazione che oscilla tra il 30% e il 50%, oltre a un giorno di riposo compensativo. La giornata è pagata integralmente anche per chi non è in servizio.
Anche le Forze dell’Ordine ricevono una retribuzione supplementare che va dal 30% al 50% e possono recuperare il giorno di riposo in un altro momento. Se non sono in servizio, la retribuzione resta piena.