L’Obiettivo 1, in particolare, è finalizzato a sradicare la povertà in tutte le sue forme e in ogni parte del mondo. Una centralità che non sorprende, soprattutto se si tiene conto del fatto che, attualmente, a livello globale sono più di 700 milioni le persone che si trovano in povertà estrema, vale a dire la condizione più dura di povertà, in cui si vive con meno di 2,15 dollari al giorno – valore stabilito e periodicamente aggiornato dalla Banca Mondiale.
Cosa significa vivere in condizioni di povertà estrema
Nei contesti di povertà estrema, che si determinano ancora in molti Paesi del Sud del Mondo, spesso le condizioni igienico-sanitarie risultano precarie, con la conseguente diffusione di malattie, e può risultare difficile accedere all’acqua pulita o al cibo, con casi piuttosto frequenti di malnutrizione.
Questa problematica impatta quindi in modo significativo su intere comunità, con i bambini che sono senza dubbio tra le categorie più colpite, dato che vedono molti dei loro diritti fondamentali negati e risultano spesso anche costretti alla migrazione forzata, un fenomeno che comporta l’abbandono della propria casa, del proprio Paese e, piuttosto frequentemente, l’allontanamento dalla propria famiglia o da alcuni affetti.
Fortunatamente, al giorno d’oggi ognuno può contribuire a cambiare lo stato delle cose, supportando i programmi di adozioni a distanza delle organizzazioni internazionali indipendenti, che si impegnano costantemente a contrastare gli effetti che la povertà estrema determina.
Adozione a distanza: un sostegno duraturo contro la povertà
L’adozione a distanza è una forma di donazione regolare che fornisce un sostegno duraturo ai bambini che si trovano in condizioni di povertà estrema, alle loro famiglie così come alle comunità in cui vivono.
Questo gesto importante consente, per esempio, di garantire ai più piccoli l’accesso al cibo, andando a contrastare problematiche come la denutrizione, l’essere sottopeso o i disturbi psicologici connessi alla fame, e all’acqua pulita, in modo da evitare la diffusione di malattie che potrebbero rivelarsi anche fatali.
I programmi di adozioni a distanza fanno anche in modo che i bambini possano accedere a prestazioni mediche regolari, a farmaci e all’assistenza sanitaria.
Inoltre, l’adozione a distanza garantisce ai più piccoli anche l’accesso all’istruzione. La povertà estrema, infatti, spesso rende la frequenza scolastica economicamente inaccessibile, con molti bambini che sono anche costretti a lavorare e ad abbandonare la scuola per provvedere al sostentamento delle famiglie.
A chi rivolgersi per contribuire a un avvenire libero dalla povertà
Tra le realtà a cui è possibile rivolgersi per un’adozione a distanza c’è ActionAid, l’organizzazione internazionale indipendente attiva da oltre 35 anni, oggi presente in 71 Paesi del Mondo. Aiutare i bambini con ActionAid significa contribuire a tutelare i loro diritti fondamentali, così come a contrastare violenze, abusi e fenomeni come il lavoro minorile e i matrimoni precoci.
Il tutto andando a creare un legame unico con il bambino, che si consolida attraverso la ricezione periodica di disegni, lettere e fotografie, con cui è anche possibile osservare i miglioramenti concreti che questo sostegno è in grado di determinare nel corso del tempo.
Attualmente, con le adozioni a distanza di ActionAid sono ben 111.000 i bambini che, ricevendo un supporto duraturo, possono coltivare speranze, sogni, ambizioni e aspirare a un futuro più sereno, privo di disuguaglianze anche per le loro famiglie e le comunità in cui vivono.