È una situazione frustrante: arrivi a fine giornata esausta, non vedi l’ora di buttarti a letto, ma appena ti sdrai il sonno sembra svanire. Ti rigiri, guardi l’orologio, conti le ore che restano prima della sveglia e ti chiedi cosa non stia funzionando.
Dormire male nonostante la stanchezza è molto più comune di quanto si pensi, e spesso viene attribuito solo allo stress o a “periodi no”. Ma c’è un dettaglio che quasi nessuno considera: la stanchezza mentale non è la stessa cosa della stanchezza fisiologica.
Il corpo possiede due meccanismi principali che regolano il sonno: l’orologio biologico interno (il ritmo circadiano) e la cosiddetta “pressione del sonno”, cioè l’accumulo di bisogno di dormire durante la veglia. Può sembrare intuitivo che più siamo stanchi, più dovremmo dormire profondamente. Tuttavia, oggi molte persone sperimentano un paradosso: la mente è esausta, ma il corpo non ha ricevuto abbastanza segnali per “spegnersi”.
Perché dormi male anche se sei stanca, ora te lo spiego
Questo accade soprattutto quando la stanchezza deriva da sovraccarico cognitivo, non da uso fisico del corpo. Ore seduti al computer, preoccupazioni continue, multitasking e stimoli digitali costanti mettono la mente in affaticamento, ma lasciano il sistema nervoso in uno stato di iperattivazione.
In pratica, sei stanca ma “accesa”. E qui arriva il dettaglio ignorato: la mancanza di decelerazione. Non basta volere dormire; il cervello ha bisogno di una fase di transizione in cui il sistema nervoso autonomo passa dalla modalità di allerta (fight-or-flight) a quella di riposo (rest-and-digest).

In molte routine moderne questa fase semplicemente non esiste. Se si arriva a letto direttamente dal lavoro mentale, dal telefono o da un’emozione intensa, il corpo interpreta ancora segnali di allarme, impedendo il rilascio ottimale di melatonina.
Per questo anche chi è esausto può sperimentare difficoltà ad addormentarsi: il corpo è pronto a riposare, ma il cervello resta in modalità di sorveglianza. Appena ci si sdraia, la mente continua a elaborare informazioni come se la giornata non fosse finita, ritardando il momento in cui la melatonina ha davvero effetto.
È il classico paradosso in cui senti le palpebre pesanti, ma non riesci a oltrepassare quella soglia in cui la mente finalmente si spegne.
Dormi molto e ti svegli stanca? Ecco perché
Nel tempo, questo meccanismo si traduce in un sonno che non rigenera. Si dormono otto ore, ma ci si sveglia con la stessa stanchezza del giorno prima, come se il riposo fosse stato solo una pausa e non una riparazione. Quando le fasi profonde vengono ostacolate dall’iperattivazione, il sonno rimane leggero: il corpo resta in standby, non in recupero.
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