Il momento del parto di solito viene anticipato dalla rottura della acque, un evento spontaneo, in cui si verifica la lacerazione del sacco amniotico per affetto della pressione del feto che, con la testa (o il sederino se è podalico), spinge sulle membrane del sacco per prepararsi a venire alla luce. Non sempre le acque si “rompono” naturalmente, a volte è necessario praticare un’amnioressi (che consta nella lacerazione artificiale delle membrane) durante il travaglio. Il più delle volte, però, questo evento si verifica o prima della comparsa delle doglie, o a contrazioni già cominciate.
In quel caso, la causa potrebbe essere nel rilascio di meconio (una specie di precursore delle feci) da parte del feto ancora dentro l’utero materno. Queste emissioni, di solito dovrebbero avvenire dopo la nascita del bebè, diciamo entro i 2 giorni dal parto. A volte, però, soprattutto nei casi in cui il bimbo nasca in ritardo rispetto al termine calcolato, il meconio può essere rilasciato nel pancione e intorbidire il liquido amniotico.