I linfonodi del collo ingrossati sono un sintomo d’allarme del nostro organismo e spesso fonte di preoccupazione: è comune pensare che la causa sia la presenza di un tumore o di una malattia autoimmune, ma non sempre è così.
Spesso il gonfiore del collo è provocato da un’infiammazione, che può accompagnarsi ad altri sintomi, come la febbre o il dolore. Tener sotto controllo i propri linfonodi sul collo è dunque di fondamentale importanza, così come conoscere i rimedi possibili per curare il problema e le cause che provocano l’ingrossamento delle ghiandole linfatiche.
Linfonodi sul collo ingrossati: cosa sapere e sintomi vari
I linfonodi, noti anche come ghiandole linfatiche, sono una parte importante del sistema immunitario. Si tratta di organi di piccole dimensioni dalla forma rotonda, simili a masse globose di grandezza variabile, ma visibili e palpabili solo quando sono ingrossati o gonfi.
I linfonodi del collo sono reattivi quando si ingrossano o diventano doloranti, polarizzando così l’attenzione sulla loro presenza, che normalmente passa del tutto inosservata. La loro reazione è semplicemente un campanello d’allarme per sottolineare che nell’organismo è in atto un attacco da parte di possibili infezioni, infiammazioni o, peggio, cellule cancerose.
Ovviamente, diventando reattivi denotano sempre la presenza di un possibile problema di salute, che dev’essere indagato al più presto. Un linfonodo reattivo non sempre, anzi raramente, è maligno, cioè sintomo di tumore.
Quello a cui bisogna davvero prestare attenzione è la velocità dell’ingrossamento dei linfonodi del collo. Quest’ultimo si divide in “acuto” e “graduale”. Nel primo caso, i linfonodi sul collo si ingrossano in maniera improvvisa e repentina, cioè molto veloce. Ciò, nella maggior parte dei casi, sta a indicare che non c’è da preoccuparsi: probabilmente la causa è un trauma o un’infezione.
Se, al contrario, l’ingrossamento dei linfonodi del collo è graduale, cioè lento nel tempo, è meglio indagare con il proprio medico. La crescita lenta del linfonodo potrebbe derivare dalla crescita e dalla proliferazione di un tumore, sia esso benigno o maligno.
Sintomi
Un linfonodo ingrossato sul collo (o altrove) è il principale segnale che qualcosa non va all’interno dell’organismo. I sintomi causati dal gonfiore ghiandolare possono essere molteplici e variano in base alla causa scatenante.
A seconda della causa all’origine dell’ingrossamento, i linfonodi possono variare di forma e consistenza, presentandosi gommosi, teneri o duri.
La sintomatologia più comune riferita a dei linfonodi infiammati sul collo riguarda la comparsa dei seguenti sintomi:
- ingrossamento volumetrico di una più ghiandole, fino a raggiungere le dimensioni di un fagiolo
- maggiore sensibilità della zona ghiandolare
- arrossamento cutaneo e calore nella zona interessata
- indolenzimento e dolore al tatto
I sintomi legati al gonfiore al collo si accompagnano all’ingrossamento vero e proprio del linfonodo, oltre a quelli già precedentemente citati, possono esserci anche sintomi più significativi e clinicamente rilevanti.
Ecco i principali:
- Febbre alta, brividi e sudorazione eccessiva e notturna
- Inappetenza e perdita di peso
- Mal di gola o tonsillite
- Mal di denti o ascesso dentale
- Dolore cervicale e/o intorpidimento della zona
- Rigidità del collo
- Naso che cola e sintomi del raffreddore
- Comparsa di brufoli intorno ai linfonodi gonfi
- Debolezza e stato di malessere generale
- Difficoltà a deglutire e a respirare
- Dolore al tatto
- Otite
- Palpitazioni
- Gonfiore generalizzato di tutti i linfonodi del corpo a causa di una grave compromissione del sistema immunitario dovuta a infezioni come mononucleosi, HIV, lupus e artrite reumatoide
I linfonodi possono rimanere gonfi o duri anche dopo la scomparsa dell’infezione iniziale. I linfonodi del collo dei bambini ad esempio subiscono in particolare questo effetto e le ghiandole possono ridursi di dimensioni pur restando fisse e visibili per molte settimane.
Linfonodi ingrossati: cause
L’ingrossamento dei linfonodi nel collo o sotto la mascella è sicuramente quello più comune. In genere, possono rappresentare un’infezione intorno a quell’area, come un’infiammazione orale o dentale, oppure può trattarsi di infezioni, più o meno serie, delle vie respiratorie superiori.
La maggior parte delle cause delle ghiandole del collo gonfie in quest’area sono benigne, ma come abbiamo visto possono anche essere un campanello d’allarme per un tumore.
Quando le ghiandole linfatiche si ingrossano per un’infiammazione, spesso in risposta a batteri, virus o funghi, si parla di linfoadenite. I linfonodi ingrossati dietro l’orecchio possono corrispondere a un’infezione intorno al cuoio capelluto, o probabilmente a un’infezione oculare.
Le più frequenti cause dell’ingrossamento dei linfonodi sul collo sono:
- Faringite
- Laringite, un’infezione virale che causa l’abbassamento della voce
- Tonsillite
- Sinusite
- Gengivite o ascesso dentale
- Parotite, anche detta orecchioni, causa forti dolori, infiammazioni e gonfiori nella zona delle orecchie
- Stati influenzali, come raffreddore e influenza
- Mononucleosi, una malattia infettiva detta anche “malattia del bacio”
- Toxoplasmosi, una malattia infettiva causata da un parassita che può essere ingerito con carni poco cotte o attraverso il contatto con feci infette
- Leishmaniosi, un’infezione parassitaria veicolata dal pappatacio che colpisce principalmente il cane e in alcuni casi anche l’uomo
- Clamidia
Tumore ai linfonodi del collo
Più preoccupanti, però, possono essere altre patologie che hanno la capacità di manifestarsi con l’ingrossamento dei linfonodi del collo e non solo. Tra questi troviamo il linfoma non Hodgkin, un tumore maligno che prende origine dal tessuto linfatico, e il linfoma di Hodgkin, una forma rara di linfoma, caratterizzato dalla presenza di particolari cellule tumorali giganti, dette cellule di Reed-Sternberg, che si originano prima nei linfonodi e possono poi diffondersi ad altri organi.
Per capire quanto sia diffuso un tumore, viene preso in esame il “linfonodo sentinella”, cioè il primo linfonodo a cui è più probabile che le cellule tumorali si siano attaccate. Prelevandolo attraverso una semplice biopsia sarà possibile sapere se il cancro si è spostato nei linfonodi vicini oppure no.
Attenzione: la presenza di noduli sul collo, in particolare sopra l’osso del collo, è sempre considerata anomala. Più normalmente ciò è dovuto alla presenza di un’infiammazione nella regione vicina, meno frequentemente a un cancro o a una massa tumorale; No all’autodiagnosi, però. Andiamo sempre dal medico quando vediamo che il linfonodo gonfio non si riduce in breve tempo!
Quando andare dal medico
Se si percepiscono al tatto dei linfonodi ingrossati, è necessario consultare subito il proprio medico di base. Lui dovrà essere in grado di valutare immediatamente il gonfiore, proporre ulteriori diagnosi o prescrivere la cura più idonea.
In genere sono facilmente individuabili a occhio e a mani nude tramite la palpazione dell’area, in questo caso del collo gonfio. In certi casi, però, il gonfiore al collo può essere meglio osservato attraverso tecniche di imaging, come la TAC (tomografia computerizzata).
A seconda della causa potrà anche rendersi necessaria una visita più specifica da un ematologo o dall’oncologo, soprattutto in caso di linfonodi ingrossati che possono far pensare a delle formazioni neoplastiche.
Se il problema è di origine infettivo e presenta caratteristiche più gravi della semplice infezione curabile con degli antibiotici, si potrà essere indirizzati da uno specialista di malattie infettive.
Altre volte, invece, serviranno le abilità di un chirurgo per effettuare una biopsia o rimuovere completamente il linfonodo.
La cura per i linfonodi del collo gonfi
Molto spesso, i linfonodi del collo risultano dolenti o gonfi perché attivati per contrastare una semplice infiammazione. In questo caso, identificata la natura e le possibili cause, il medico capirà come sgonfiare i linfonodi del collo e prescriverà una cura antibiotica ed antinfiammatoria per alleviare il dolore.
Nel caso si trattasse di tonsillite, oltre ai farmaci, potrebbe essere necessaria l’asportazione chirurgica delle tonsille, una pratica molto comune, frequentemente utilizzata nei bambini. Invece, per curare i sintomi dell’ascesso dentale la terapia prevede l’uso di farmaci per contrastare l’infezione.
Mononucleosi e toxoplasmosi necessitano soprattutto di pazienza e riposo e, se necessario, di farmaci antipiretici per alleviare gli altri sintomi.
Al fine di trattare i linfonodi del collo ingrossati in modo efficace e in breve tempo, è necessario identificare la causa di questo problema. Se all’origine vi è una semplice infezione virale, che non presenta una sintomatologia grave, in abbinamento alle cure prescritte dal medico si possono adottare alcuni rimedi naturali in grado di alleviare il gonfiore del collo.
Impacco caldo
Uno dei principali rimedi in grado di dare sollievo al collo gonfio è la pressione riscaldante. Per trattare in modo naturali i linfonodi ingrossati e un po’ dolenti è possibile preparare un impacco caldo, immergendo un panno pulito nell’acqua calda e lasciandolo per qualche minuto sulla zona interessata.
Applicando questo rimedio, si sfrutta la temperatura calda per aumentare la circolazione sanguigna. Di conseguenza, un impacco caldo può dare un significativo sollievo dal dolore e dal gonfiore delle ghiandole del collo.
Olio di menta piperita
L’olio di menta piperita può rivelarsi utile contro l’ingrossamento dei linfonodi cervicali, grazie alle sue capacità lenitive, riscaldanti e antinfiammatorie. Per far in modo che l’olio venga bene assorbito dalla pelle è necessario massaggiare poche gocce di menta piperita, aggiunto a un olio vettore, per diversi minuti, in modo concentrico.
Aloe Vera
Grazie all’alto contenuto di sostanze antibatteriche e antinfiammatorie al suo interno, l’applicazione di aloe vera sui linfonodi gonfi può alleviare il dolore e ridurne l’ingrossamento. Per godere appieno dei suoi benefici basterà procurarsi del gel di aloe vera, spalmarlo sulla zona colpita dal gonfiore, coprirla con un pezzo di stoffa e lasciarlo in posa per 20-30 minuti, così da farlo assorbire.