IOMan, le t-shirt multimediali

Si può conoscere una persona attraverso la sua maglietta? Non stiamo parlando di gusti musicali o di stili, ma proprio delle informazioni che riguardano la nostra persona. Da oggi sì, con le t-shirt IOman. Un progetto molto particolare, che nasce da un romanzo e arriva direttamente nei negozi. Le t-shirt IOman sono dotati di un codice a barre bidimensionale QR, che grazie all'ausilio di un telefonino e di un software gratuito installato permette di accedere a internet e recuperare le informazioni racchiuse dal codice stesso.

IOMan, le t-shirt multimediali

Si può conoscere una persona attraverso la sua maglietta? Non stiamo parlando di gusti musicali o di stili, ma proprio delle informazioni che riguardano la nostra persona. Da oggi sì, con le t-shirt IOman. Un progetto molto particolare, che nasce da un romanzo e arriva direttamente nei negozi. Le t-shirt IOman sono dotati di un codice a barre bidimensionale QR, che grazie all’ausilio di un telefonino e di un software gratuito installato permette di accedere a internet e recuperare le informazioni racchiuse dal codice stesso.

La moda cerca sempre più di sfrutare le nuove tecnologie. Un progetto molto particolare è quello della nuova collezione IOman, che prevede una collezione di t-shirt dal nome Love#001, dotate di un particolare codice a barre bidimensionale che, con il telefonino e un software gratuito installato, permette di accedere alle proprie informazioni personali a chiunque.
 
Questo progetto nasce dal romanzo “Progetto IO” di David A. R. Spezia, che in collaborazione con l’US Fashion Store di Stezzano, in provincia di Bergamo, ha realizzato la sua prima collezione di abbigliamento “multimediale”, che sarà presentata il prossimo 1 maggio proprio nel punto vendita del Centro Commerciale “Le due torri”.
 
Nn è la prima volta che il QR Code viene utilizzato dalle case di moda: ultimamente anche Benetton, per promuovere il casting “It’s My Time”, aveva utilizzato questi codici sulle riviste, promettendo ai lettori di scoprire video e altri contenuti esclusivi. Ma di certo è la prima volta che viene utilizzato per degli abiti. Resta da chiedersi: che implicazioni potrà avere con le norme sul diritto alla privacy?
 
Foto da:
www.modaportale.com

Parole di Marinella Borzi