Fabrizio Corona rompe il silenzio: 'La mia è l'unica versione, quella vera'

L’ex re dei paparazzi, quasi tre mesi dopo essere uscito dal carcere, racconta per la prima volta quello che gli è accaduto negli scorsi anni. Fabrizio Corona ripercorre la sua vicenda giudiziaria, parlando del difficile momento in cui avvenne il suo arresto da parte delle forze dell’ordine.

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Fabrizio Corona

Fabrizio Corona rompe il silenzio sulla sua vicenda giudiziaria, che ha avuto inizio due anni fa. Il fotografo si sfoga e, nel corso di un’intervista-fiume, parla di tutto ciò che gli è accaduto da quando il tribunale, nell’ottobre 2016, ha revocato il suo affidamento in prova facendolo finire nuovamente in carcere. Fabrizio Corona si concentra sul momento dell’arresto e sul dolore dei suoi familiari, in particolare suo figlio Carlos che ha assistito alla scena e che ne ha sofferto molto.

Fabrizio Corona, la prima intervista

Fabrizio Corona è stato scarcerato lo scorso 21 febbraio 2018, dopo aver ottenuto l’affidamento in prova presso una comunità di recupero per i tossicodipendenti. Fino ad oggi il provvedimento del tribunale di Milano prevedeva il divieto, per il fotografo, di utilizzare i social network e di rilasciare interviste.

Ma oggi arriva la bella notizia: le maglie delle disposizioni sul rilascio di Fabrizio si sono allargate, con il nuovo provvedimento del giudice. Corona ha già rilasciato la sua prima intervista al settimanale Chi, in cui racconta ciò che è successo negli ultimi due anni.

“La mia è l’unica versione, quella vera. È stata solo una guerra. Io come singolo individuo contro un macigno più grande e forte di me che non voglio identificare con nessun nome altrimenti, dopo quest’intervista, ricominciamo da capo. E come me, vittima della mala giustizia, ci sono tante brave persone” – esordisce Corona.

Era il 10 ottobre 2016, quando arrivò la notizia dell’arresto di Fabrizio Corona, accusato di intestazione fittizia di beni, mentre era in affidamento per una precedente condanna. “Mi chiama il mio avvocato, Ivano Chiesa, e mi dice tre parole: “Ti devi consegnare”. Avevo due ore di tempo.

Riunisco le persone care a casa di mia madre. Arrivati da mia madre, Chiesa mi ha detto che il giudice aveva deciso di sospendere l’affidamento, ma non aveva una spiegazione. Ho abbracciato forte mio figlio, avevo paura, dieci uomini sono venuti a prendermi con modi bruschi, come se fossi uno dei peggiori criminali” – ricorda l’ex re dei paparazzi.

Ma il dramma più grande è che il piccolo Carlos ha assistito a tutta la scena: “Tutto sotto gli occhi di mio figlio. L’ho guardato e gli ho detto: ‘Papà ce la farà’. Ho incrociato lo sguardo di mia madre e per la prima volta ho provato dolore. Poi ancora una voce: ‘Tutti fuori. Resta solo il signor Corona’. Mia madre Gabriella sviene.

Mi ammanettano e mi consegnano un mandato di custodia cautelare. Il reato: intestazione fraudolenta di beni. Dopo tre ore mi ritrovo di nuovo al casellario di San Vittore. E sento ancora quel rumore: il cancello che si chiude dietro le spalle. Quel rumore è il ritorno all’inferno. Lo sanno tutti i detenuti”.

Parole di Giulia Sbaffi