Diritto all’esenzione IMU, passaggi da seguire per evitare il pagamento

Il prossimo 16 giugno scade il termine per il versamento del primo acconto IMU e c’è chi può evitare il pagamento. Come?

La normativa vigente interpreta l’IMU come un’imposta locale dovuta da chiunque possieda un immobile. E sono poche le eccezioni che permettono di non preoccuparsi dell’imposta. L’esenzione non scatta automaticamente in tutti i casi. Per poter evitare il pagamento dell’IMU bisogna infatti dimostrare che l’immobile rientri fra quelli esenti secondo l’attuale normativa.

L’abitazione principale, per esempio, è in genere esente. Ma se essa rientra nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (cioè tra gli immobili considerati di lusso), l’imposta è comunque dovuta. In questo specifico caso (quello dell’abitazione principale non di lusso non è necessario alcun adempimento). Sono esenti anche i cosiddetti immobili-merce. Vale a dire tutti quei fabbricati costruiti o ristrutturati per la vendita e non ancora venduti.

Non pagano l’IMU i proprietari di immobili occupati abusivamente. Ovviamente, in questo caso, il proprietario deve aver già presentato un denuncia o aver avviato un’azione giudiziaria. Niente IMU anche per gli immobili di enti non commerciali destinati esclusivamente ad attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, di ricerca scientifica, o per scopi didattici, ricettivi, culturali, ricreativi o sportivi.

L’attuale normativa afferma che possono evitare il pagamento dell’imposta municipale unica anche i proprietari di fabbricati rurali strumentali. Parliamo di immobili sfruttati per attività agricole, quindi granai, fienili, magazzini, stalle e simili. Un altro caso interessante è quello degli immobili storici o artistici. Le case di pregio sono esenti se riconosciute come beni culturali e se mantenute secondo le prescrizioni di conservazione.

Non pagano integralmente l’IMU anche i proprietari di immobili concessi in comodato d’uso gratuito. La legge prevede infatti una riduzione del 50% se queste case sono state concesse a parenti di primo grado (come genitori o figli). Bisogna però che il comodato d’uso sia stato registrato correttamente. Possono evitare l’imposta i coniugi con residenza separata. Secondo le novità normative, in simili circostanze, ciascuno dei coniugi può beneficiare dell’esenzione sull’abitazione in cui ha residenza anagrafica e dimora abituale. In genere, gli immobili di enti non commerciali possono poi godere di agevolazioni o esenzioni. Gli immobili inagibili o inabitabili possono beneficiare di una riduzione del 50% dell’IMU.

Dichiarazione IMU: cosa fare per evitare il pagamento dell’imposta

Possono poi evitare il pagamento dell’IMU i proprietari di terreni agricoli ma solo se registrati come coltivatori diretti o IAP, ovvero imprenditori agricoli professionali, specie in determinate zone. L’esenzione IMU per i coltivatori diretti e IAP è quindi legata non solo al possesso ma anche alla conduzione del terreno. Ma sono previsti casi in cui l’esenzione può spettare anche se il terreno è condotto da un soggetto diverso dal proprietario. Alcuni terreni possono infatti essere esenti anche se non sono direttamente condotti dal proprietario, purché rientrino in specifiche categorie, come i terreni montani o quelli destinati a uso agro-silvo-pastorale.

Balcone con piante in un palazzo
Dichiarazione IMU: cosa fare per evitare il pagamento dell’imposta – pourfemme.it

Chi può sfruttare l’esenzione deve di norma presentare, se richiesta, la cosiddetta dichiarazione IMU. Per alcune esenzioni, come quelle riguardanti gli immobili occupati abusivamente o quelli degli enti non commerciali, è infatti necessario inviare la dichiarazione IMU. E bisogna farlo entro il 30 giugno. In questo senso è utile consultare il sito ufficiale del proprio Comune di appartenenza, dato che aliquote ed esenzioni cambiano in base alla zona.

A seconda del tipo di esenzione, potrebbero essere richiesti al contribuente vari documenti oltre alla dichiarazione IMU. Per dimostrare la categoria dell’immobile potrebbe per esempio essere utile mostrare la visura catastale. Per l’agevolazione sugli immobili inutilizzabili serve una certificazione di inagibilità. Può poi servire il contratto di comodato d’uso, che deve essere stato registrato presso l’Agenzia delle Entrate. Per gli edifici storici o artistici occorre una certificazione della Soprintendenza dei Beni Culturali…

 

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