Chiara Ferragni per Yamamay, il web critica la capsule collection

Chiara Ferragni realizza una capsule collection per Yamamay e il brand viene subissato di critiche. Ma il brand non ha saputo gestire la crisi al meglio...

Chiunque abbia una minima conoscenza di marketing sa bene che, quando un brand sceglie il proprio testimonial, non compie un’operazione così semplice e scontata. E cadere nell’errore è molto più facile di quanto non si pensi. Yamamay, noto brand di lingerie italiano, ne sa qualcosa dopo aver deciso di puntare sulla fashion blogger Chiara Ferragni come volto della sua nuova campagna social e come autrice di una capsule collection di biancheria intima femminile. Inutile sottolinearvi che la scelta della Ferrgni è stata un flop assoluto, e il vespaio di polemiche che si è creato in rete ne è la dimostrazione evidente.

Il brand Yamamay celebra quest’anno il decimo anniversario dalla fondazione ed ha deciso di festeggiare questo traguardo affidando alla fondatrice di The Blonde Salad la realizzazione di una piccola collezione di lingerie per la primavera estate 2012: il risultato è stata una linea di capi molto semplici e basic in colori fluorescenti che il popolo del web sembra non aver affatto gradito.
 
Per Chiara Ferragni, autrice insieme ad altre due fashion blogger di una linea di abbigliamento battezzata Werelse, non è la prima volta da testimonial: l’anno scorso, infatti, aveva prestato la sua immagine per il catalogo primavera estate 2011 del brand Silvian Heach. Questa volta, però, le critiche sono state davvero aspre: molte clienti del brand, sul blog e sulla pagina Facebook di Yamamay, hanno criticato fortemente la collezione e la scelta della testimonial dichiarando che non compreranno mai più capi del marchio. Yamamay ha saputo gestire la crisi al meglio? Decisamente no, dal momento che molte persone sarebbero state bannate e avrebbero visto i loro commenti negativi scomparire dalla pagina Facebook.
 
Certamente, anche se negativamente, Yamamay è riuscito a far parlare di sé ma non siamo del tutto sicure che la pubblicità negativa paghi, soprattutto quando sono le clienti a non sentirsi rispettate. E la capsule collection realizzata di Chiara Ferragni è davvero così pessima? La potremo definire accettabile, vista la semplicità dei capi anche se, non ci voleva certo una capsule collection apposita per mettere sul mercato dei completi di intimo che si trovano, in ogni stagione, in qualunque store specializzato in lingerie. 😉

Parole di Ilaria Galli