Come gestire un bambino aggressivo: mini guida per genitori

Spesso i bambini intorno ai 2-3 anni sviluppano comportamenti molto aggressivi, sia nei confronti dei coetanei che degli adulti. Nella maggioranza dei casi si tratta soltanto di una breve fase, ma va seguita con attenzione e...

Come gestire un bambino aggressivo: mini guida per genitori

Foto Shutterstock | l i g h t p o e t

Bambini aggressivi e talvolta violenti, pronti a usare le mani contro i coetanei o contro gli adulti? Sarebbe bello poter dire che sono sempre “i figli degli altri”, ma qualche volta quegli “altri”… siamo proprio noi. Perché un bambino in età pediatrica, amato e seguito dai suoi genitori, dovrebbe manifestare aggressività e aver voglia di sfogarsi picchiando qualcuno? Morsi, schiaffi, calci, pugni sono spesso parte di un linguaggio sbagliato che rappresenta, nella maggior parte dei casi, una fase passeggera. Ma è bene osservarla attentamente e non sottovalutare eventuali campanelli d’allarme che potrebbero aprire a conseguenze anche gravi… Scopriamo come gestire un bambino aggressivo.

Bambini aggressivi, a volte è solo una fase

madre e figlio che piange
Foto Shutterstock | Ekateryna Zubal

Quando si parla di bambini aggressivi non si tratta solo dei maschietti. Anche le bambine, sempre più spesso, manifestano un’inclinazione all’uso della forza nell’interazione con gli altri, suscitando l’apprensione e lo sconcerto di mamme, papà, parenti e insegnanti. Come ci si deve comportare per gestire un bimbo tendenzialmente aggressivo, e soprattutto quali sono le vie giuste per educarlo?

In genere le mamme e i papà di bimbi aggressivi o violenti seguono due percorsi: “lasciano fare”, supponendo che questa carica di aggressività e tensione si evolva spontaneamente verso un comportamento “normale”. Oppure, viceversa, si preoccupano talmente tanto da cercare di “comprimere” l’esuberanza del proprio figlio con punizioni, divieti e scappellotti, che sortiscono, spesso, l’effetto opposto. Le sgridate ci stanno, purché non violente.

Anzitutto è bene chiarire che si tratta di una fase normale se transitoria. Fino ai 3 anni d’età, infatti, il bimbo non padroneggia a sufficienza il “codice lingua” e ha difficoltà ad esprimere il suo pensiero, i suoi bisogni, ma vuole a tutti i costi imporre la sua volontà e farsi capire. Per questo usa gli strumenti che possiede: le sue mani, i suoi piedi e la sua voce per attirare l’attenzione. Si tratta di un momenti di crescita, ma…

Bambino aggressivo, come comportarsi?

Anzitutto, se vi trovate davanti ad una zuffa in cui vostro figlio è protagonista, dividete i bambini. Capite qual è l’origine della contesa (la spartizione di un giocattolo, per esempio) e restituite l’oggetto in questione al legittimo proprietario o mettetelo da parte, portando il bambino in un ambiente più tranquillo in modo che si calmi.

In generale, dai 3-4 anni potete cominciare a parlargli in modo più adulto, facendogli capire che usare la violenza per imporsi sugli altri non è corretto, non va bene, e che è molto meglio se il piccolo, quando è arrabbiato, impari ad esprimere a parole il suo risentimento spiegando le sue ragioni. Siate sempre calmi quando vi rivolgete a lui, se vedete che si “fissa” su qualcosa che gli scatena le crisi di rabbia, convogliate la sua attenzione su altro.

Bambini aggressivi, lo sport aiuta

È importante che un bambino aggressivo o tendenzialmente tale, pieno di energia e spesso rabbia, abbia modo di sfogarsi liberamente ma con creatività, sfruttando giochi “fisici” che lo facciano stancare e che lo esaltino. Anche la classica “guerra dei cuscini” è sempre valida! Iscrivetelo ad un corso di sport, così che si scarichi per bene, meglio se all’aria aperta…

Bambini aggressivi, l’importanza del buon esempio

Dal punto di vista educativo, è importante insegnare al bambino troppo manesco che il rispetto per l’altro è la cosa più importante, e per fare questo voi per primi dovete dare il buon esempio, e i piccoli vi prenderanno a modello, imitandovi, qualunque sia la vostra attitudine. Perciò, se siete aggressivi voi, lo sarà anche lui. Dopo i 5 anni, di norma, l’impulso violento va scemando. Se così non dovesse essere, potreste rivolgervi ad un esperto nell’educazione della prima infanzia, l’essenziale è comunque stare sempre molto attenti ed evitare l’atteggiamento di chi se ne lava le mani dicendo “sono solo bambini… “!

Parole di Giovanna Tedde