Scoprire un nodulo al seno, magari mentre si effettua un esame di autopalpazione, o per puro caso durante la doccia, è sempre uno shock per qualunque donna. Il primo timore è naturalmente quello che si tratti di un tumore maligno, infatti il carcinoma mammario è considerato uno dei grandi big killer delle donne, anche se i confortanti risultati ottenuti dalle terapie antitumorali di ultima generazione ci consentono di affrontare con più ottimismo anche una diagnosi infausta. In ogni caso, quando una donna scopre un nodulo al seno, dolente o meno, deve appurare subito se sia maligno o benigno, e per fare questo deve necessariamente affidarsi all’esperienza di un bravo specialista. Una visita senologica in molti casi è già in grado di determinare se il nodulo al seno che la paziente ha riscontrato sia pericoloso, se sia necessaria una asportazione o se possa rimanere tranquillamente in sede in quanto non di natura tumorale.
Tumore o nodulo benigno?
Innanzi tutto va subito anticipato che il nodulo al seno, soprattutto nelle donne giovani, difficilmente è un tumore maligno. Nella maggior parte dei casi il “pallino” che si sente sotto pelle non è che una cisti o un fibroadenoma, neoformazioni benigne che si presentano di frequente, non pericolose ma che possono creare qualche problema. Se il nodulo al seno viene evidenziato da una mammografia o da una ecografia, esami necessari soprattutto in menopausa, difficilmente si potrà capire la natura maligna o benigna. Un fattore che può far sospettare un tumore maligno è la presenza di vasi sanguigni. Il cancro è come un nuovo organo che si forma nel corpo succhiando nutrimento in modo parassitario, per questo un nodulo al seno vascolarizzato è verosimilmente di natura tumorale. Esami diagnostici di nuova generazione che si basano sulle fibre ottiche sono in grado subito di individuare questa caratteristica di un nodulo, indirizzando il medico verso una identificazione più certa del tipo di neoformazione mammaria che si sta controllando. Ma anche una visita senologica può già chiarire diversi dubbi. Ad esempio, se durante la palpazione il ginecologo percepisce un nodulo duro, che non si sposta e i cui margini sembrano frastagliati, allora può sospettare che si tratti di carcinoma. Viceversa, se il nodulo ha caratteristiche di una nocciolina, con i bordi lisci e soprattutto se si sposta seguendo il movimento della mano, allora più probabilmente si tratta di una formazione benigna. Vediamone le caratteristiche.
Fibroadenoma e cisti
Il fibroadenoma è un tumore benigno di natura fibrosa che spesso si forma nel seno delle donne giovani, al di sotto dei 35 anni. Si tratta di un nodulo che non produce dolore la cui origine è ormonale (un eccesso di progesterone ad esempio può essere la causa) e che può accrescersi rapidamente creando qualche problema. Anche se non si tratta di una neoformazione maligna, proprio perché può creare fastidio si prescrive l’asportazione di questo specifico nodulo al seno. Il fibroadenoma può anche riformarsi nei soggetti predisposti. Le cisti, invece, hanno delle caratteristiche diverse, anche se non creano problemi alla salute femminile. Quando il nodulo al seno appare dolente alla palpazione, una donna è legittimata a sospettare che si tratti proprio di una cisti, ovvero una sacchetta piena di siero la cui natura va comunque indagata. Un esame che viene spesso prescritto in caso di nodulo al seno di natura dubbia è l’ago aspirato, che prelevando una piccola quantità di liquido da sottoporre ad esame istologico può confermarne, o meno, l’origine benigna. Dopo l’agoaspirato una cisti al seno di solito tende a riassorbirsi, ma è meglio sottoporsi sempre a controlli per monitorare la situazione. Anche le cisti, infatti, possono riformarsi. Un caso particolare di nodulo al seno durante l’allattamento sono le cisti lattee. Si tratta semplicemente di piccole sacche piene di latte che si formano quando si ostruisce il dotto lattifero. Nulla di preoccupante, in genere queste cisti scompaiono quando si smette di allattare.