Congedo di paternità: Sicilia al primo posto, Lombardia e Veneto fanalini di coda

Il congedo di paternità viene utilizzato maggiormente in Sicilia, Lazio e Sardegna. Le richieste di congedo parentale dei papà sono minori nelle due regioni con maggior occupazione private, Veneto e Lombardia.

Congedo di paternità: Sicilia al primo posto, Lombardia e Veneto fanalini di coda

Il congedo di paternità è fruibile dal padre entro il quinto mese di vita del bambino e consente l’astensione dal lavoro da parte del lavoratore per tutta la durata del congedo di maternità o per la parte residua che sarebbe spettata alla lavoratrice madre in determinati casi specifici. La legge di stabilità 2016, che è stata pubblicata il 21 dicembre scorso sulla Gazzetta Ufficiale, ha aumentato la durata del congedo obbligatorio del padre. Nel nostro Paese i padri lavoratori che usufruiscono maggiormente del congedo di paternità sono quelli siciliani. Agli ultimi posti si trovano quelli lombardi e veneti.
La legge di bilancio ha previsto una giornata in più di congedo facoltativo, per un totale di 5 giorni. Un risultato certamente importante, ma ben lontano dalla media europea. Ad esempio in Spagna i neo papà hanno 13 giorni di congedo parentale. Sono ben due settimane in Irlanda. I neo papà portoghesi hanno 20 giorni di congedo. I più fortunati sono sicuramente i padri lavoratori finlandesi che hanno un congedo di paternità di ben 54 giorni! A livello europeo la legislazione in materia è piuttosto differente. In 14 Stati membri, tra cui la Germania e la Danimarca, i congedi parentali possono essere divisi tra i genitori. In 12 Stati membri, tra cui l’Italia e la Francia, si tratta di un diritto individuale mentre in altri Stati, come ad esempio il Portogallo e la Svezia, i congedi parentali comprendono due parti: una che può essere utilizzata in modalità condivisa e un’altra che non può essere condivisa.

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Il consulente del lavoro ed esperto di direzione del personale in outsourcing, Simone Colombo, ha fatto un’analisi piuttosto approfondita sulla situazione italiana in materia di congedo di paternità: “Cinque giorni sono certamente utili anche solo per il disbrigo delle prime pratiche amministrative e per aiutare la famiglia con la nuova organizzazione, ma non sono risolutivi”. Ha sottolineato che l’obiettivo resta quello di arrivare ai 15 giorni di congedo obbligatorio per i papà.

Attualmente com’è la situazione in Italia? Al primo posto c’è la Sicilia. Il 30% dei siciliani usufruisce del congedo di paternità. Al secondo posto la regione Lazio con il 18,4% e al terzo posto la Sardegna con il 16,7%. Le regioni a più alta occupazione pubblica sono pertanto quelle dove le richieste sono maggiori, mentre, le regioni a più alta occupazione privata, come Veneto e Lombardia, sono ultime e ferme all’8,1%.

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Colombo ha poi analizzato un altro importante tema: la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. “È comprovato da studi di settore che un congedo parentale lungo possa avere una ricaduta negativa sulle lavoratrici – ha spiegato il consulente del lavoro -, qualora non venga il più possibile condiviso con il partner. Le donne avendo, infatti, retribuzioni di norma più basse, sono generalmente coloro che usufruiscono di tali congedi, rimanendo quindi più a lungo lontane dal mercato del lavoro, con una ripercussione negativa sulle proprie skill. Questo meccanismo alimenta anche fattori di segregazione orizzontale e verticale e più in generale di discriminazione“. La situazione è leggermente migliorata in questi ultimi anni, ma c’è ancora molto da fare.

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