Voglie in gravidanza, solo una credenza popolare?

In gravidanza può succedere che una donna desideri cibi insoliti. Secondo la credenza popolare se questa voglia non viene soddisfatta si trasmette al bebè come macchia sulla pelle.

Voglie in gravidanza, solo una credenza popolare?

Le voglie in gravidanza sono davvero uno dei sintomi tipici della dolce attesa, o, più semplicemente, si tratta di una sorta di “mito” da sfatare, di una credenza popolare? Fin da piccole ci è capitato di ascoltare i consigli che le nostre nonne o le donne più anziane davano alle ragazze quando erano incinte, a proposito di alimentazione. Ad esempio, si sosteneva che una futura mamma dovesse “mangiare per due”, perché quel cibo in più doveva servire al feto per formarsi. Oggi sappiamo bene che, al contrario, è estremamente dannoso che in gravidanza si aumenti troppo di peso, perché questo può portare a complicazioni anche durante il parto. Ma i consigli più strambi erano proprio quelli legati alle voglie.

Si sosteneva che non provvedere a soddisfare un improvviso desiderio per un certo cibo, avrebbe poi portato alla comparsa della suddetta voglia (intesa come macchia), sulla pelle del bambino. Insomma, una vera e propria minaccia! Ecco che, allora, tutto era giustificato pur di poter procurare alla donna incinta l’alimento che tanto desiderava, anche fossero state fragole fuori stagione. Ma vediamo cosa potrebbe stare ad indicare il fatto di essere assalite dalle voglie, se esista una ragione biologica, o se, invece, le motivazioni siano più di tipo psicologico.

Voglie in gravidanza e voglie sulla pelle, c’è un nesso?

E’ sicuro al 100% che non esiste nessun riscontro scientifico tra alimenti, desiderio e voglie sulla pelle. Ma la questione interessante è capire perché questa “favola” si sia così radicata nell’immaginario collettivo popolare. A proposito delle tipiche macchie cutanee che noi denominiamo “voglie” una precisazione: altro non sono che concentrazioni di melanina (quelle scure) o dilatazione di capillari (quelle rossastre o violacee) e nulla hanno a che vedere con l’alimentazione materna durante la dolce attesa. Si tratta, evidentemente, di caratteristiche individuali, proprio come i nei.

Voglie in gravidanza, le cause fisiche

In secondo luogo, sappiamo che tra i sintomi della gravidanza, specie nei primi mesi, c’è anche l’alterazione di gusto e olfatto, che dipende dalle variazioni ormonali nel sangue, e che porta a rifiutare odori e sapori in precedenza molto graditi e, contemporaneamente, a ricercare o mescolare alimenti come prima non si sarebbe fatto. Ancora, dopo il 4°-5° mese di gestazione, la futura mamma osserva un aumento dell’appetito, conseguenza dello sviluppo del feto nel pancione, che richiede tante energie, e del fatto che la nausea si attenua. Ma è l’ultima considerazione, forse, quella da tenere più presente a proposito del “mito” della voglie materne.

Voglie in gravidanza, le cause psicologiche

Durante la dolce attesa, una donna è soggetta a tanti cambiamenti, sia fisici che psichici, diventa ipersensibile e particolarmente bisognosa d’affetto e di attenzioni. L’immagine del marito che, in piena notte, esce trafelato in mutande per procurare alla moglie incinta una porzione di gelato al pistacchio, oltre che proverbiale e divertente, forse sottende proprio questo. Assecondare le “voglie” non serve ad evitare le macchie cutanee al bambino, ma a rassicurare la mamma, e a farla sentire al centro dell’attenzione, curata e amata. Tutto sommato, non poi così sceme le nostre nonne…

Parole di Paola Perria