Varicocele femminile e gravidanza: sintomi, cause, rischi e cosa fare

Il varicocele femminile, o varicocele pelvico, può comparire anche in gravidanza. Scopriamone i sintomi, le cause, i rischi e cosa fare se viene diagnosticato.

Varicocele femminile e gravidanza: sintomi, cause, rischi e cosa fare

Il varicocele femminile in gravidanza colpisce la zona pelvica a causa di un ristagno di sangue nei vasi venosi e consiste in una dilatazione delle vene ivi situate. Ne sono colpite principalmente le donne in età fertile e in gravidanza, che accusano alcuni sintomi caratteristici come dolore nella zona pelvica, pesantezza agli arti inferiori, incontinenza e via dicendo. Può essere diagnosticato attraverso appositi esami. Le vene colpite sono principalmente vene ovariche e vene iliache interne. Scopriamone sintomi, cause, rischi e cosa fare.

Sintomi

Tra i sintomi caratteristici di chi soffre di varicocele pelvico si riscontrano pesantezza agli arti inferiori, dolore durante i rapporti, fastidio generale, intestino irritabile, incontinenza, dolore nella zona pelvica e addominale. In posizione eretta i sintomi peggiorano. Se si riscontrano questi sintomi in gravidanza, è molto importante effettuare tutta una serie di esami al fine di individuare il problema.

Cause

Il varicocele pelvico, come premesso, colpisce soprattutto le donne in età fertile e quelle in gravidanza a causa, secondo diversi studi, della maggiore presenza di estrogeni, ormoni sessuali femminili che migliorano la vasodilatazione ma in caso di ostruzioni, aumentano il ristagno del sangue. Ma in cosa consiste il varicocele? In una dilatazione di tipo patologico delle vene situate nella zona pelvica dovuta a un ristagno di sangue nei vasi venosi pelvici. Le cause sono principalmente due: da un lato può essere determinata dallo scorretto funzionamento delle valvole situate all’interno delle vene, le quali contribuiscono a far scorrere il sangue verso il cuore e non viceversa. In caso di varicocele si verifica invece la situazione contraria, ovvero il sangue torna indietro e ristagna nei vasi venosi, dilatandoli. In altri casi la patologia può dipendere da un’ostruzione che impedendo al sangue di risalire verso il cuore, lo induce ad accumularsi nei distretti pelvici e di conseguenza porta a una dilatazione delle vene. E’ questo il caso delle donne in gravidanza, nelle quali l’ostruzione è dovuta alla presenza del feto. Ciò accade perché le dimensioni dell’utero sono tali da spingere sui vasi venosi situati vicino, il cui compito è portare il sangue al cuore. Il varicocele, che per certi versi è simile al problema delle vene varicose, può quindi presentarsi per la prima volta proprio in gravidanza e una volta che questa si conclude, può scomparire senza bisogno di particolari cure.

Rischi e cosa fare

Per quanto riguarda le terapie, la prima cosa da fare consiste nell’effettuare tutti gli esami che possono aiutare a individuare il problema. Fra questi l’ecografia transvaginale e la venografia. A seconda dei casi, il varicocele può richiedere trattamenti farmacologici o meno. Spesso, se si è manifestato per la prima volta in gestazione, non servono trattamenti di alcun tipo perché si estingue generalmente dopo il parto.

Parole di Laura De Rosa