Partiamo dai bonus e dagli incentivi cui gli italiani hanno dovuto rinunciare nel 2025. Del Superbonus 110% è rimasto poco e niente. La versione attuale dell’incentivo fiscale introdotto nel 2020 dal governo Conte II per favorire la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza antisismica degli edifici è oggi ridotto al 65% e gravato da numerosi restrizioni che ne limitano fortemente l’accesso.
Ormai gli italiani sembrano essersi dimenticati del reddito di cittadinanza, sostituito dall’Assegno di Inclusione (l’aiuto destinato a famiglie con ISEE fino a 10.140 euro). Nel 2025 non è possibile richiedere il bonus cultura per i diciottenni. Anche il bonus vacanze non è stato rinnovato per quest’anno. Il bonus vista, che prevedeva un contributo di 50 euro per l’acquisto di occhiali da vista o lenti a contatto, è “morto” nel 2024.
Il bonus psicologo è stato fortemente ridotto e non sappiamo bene quando sarà erogato. La domanda dovrebbe essere gestita dall’INPS, tra fine giugno e inizio luglio, seguendo il metodo ormai noto del click day. La nuova normativa implica la perdita del diritto al bonus se non si effettua almeno una seduta entro sessanta giorni dalla ricezione del contributo. Il bonus ristrutturazioni è oggi una detrazione del 50% valida solo per le abitazioni principali (fino a 96.000 euro di spesa). L’incentivo è ridotto al 36% per tutti gli altri immobili (con tetto di 48.000 euro).
Cosa resta? Il principale bonus erogato dallo Stato nel 2025 è l’assegno unico universale. Ovvero il sostegno economico per famiglie con figli a carico fino ai ventuno anni, con importi che cambiano in base all’ISEE. Si parte da 57,50 euro per figlio fino a un massimo di 201 euro. Quest’anno chi ha già ricevuto l’assegno non dovrà ripresentare la richiesta (a meno che non ci siano variazioni nel nucleo familiare).
Tutti i bonus che possono essere richiesti nel 2025
La novità più importante per l’AUU è che non viene più considerato nel calcolo dell’ISEE, in modo che il sostegno percepito non limiti l’accesso ad altri bonus. Chi rinnova l’ISEE entro il 30 giugno 2025 ha diritto agli arretrati. Ma se l’ISEE viene aggiornato dopo questa data, l’INPS riconoscerà solo l’importo minimo fino al rinnovo.

Tra i bonus ancora attivi nel 2025 c’è la Carta Dedicata a Te, cioè l’ex carta risparmio spesa. Si tratta di un contributo una tantum pari a 460 euro per famiglie con ISEE inferiore a 15.000 euro. L’aiuto è distribuito dai Comuni. Non è stato cancellato il bonus asilo nido che dà diritto a fino a 3.600 euro all’anno ai nuclei familiari con bimbi fino a 3 anni e un ISEE sotto i 40.000 euro.
C’è poi il bonus bollette: 200 euro, sempre una tantum, per famiglie con ISEE fino a 25.000 euro. Si tratta di un sostegno accreditato direttamente sulle utenze domestiche. Tra gli incentivi si può sfruttare il bonus elettrodomestici. Cioè un voucher del valore massimo di 200 euro per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica. Il Governo Meloni ha alzato gli importi del bonus dipendenti con figli, facendo arrivare l’incentivo fino a 2.000 euro. Nel 2025 è anche attiva la cosiddetta Carta Nuovi Nati. Un contributo pari a 1.000 euro per genitori con ISEE inferiore ai 40.000 euro utile per affrontare le prime spese legate alla nascita di un figlio. Il Bonus Asilo Nido è valido e richiedibile fino al 31 dicembre 2025. Stessa scadenza per la Carta Nuovi Nati e il bonus dipendenti con figli.