Tredici, la serie Netflix pericolosa per gli adolescenti secondo gli psichiatri

Bullismo e suicidio sono i leitmotiv della serie tv Tredici (13 Reasons Why), trasmessa su Netflix dal 31 marzo scorso. La tragica fine di una liceale, 13 motivi per uccidersi e una trama disincantata per un cast di giovanissimi. Sullo sfondo, tante polemiche e una grande domanda: la serie istiga al suicidio?

Tredici, la serie Netflix pericolosa per gli adolescenti secondo gli psichiatri

Tredici (13 Reasons Why), la serie tv Netflix, è pericolosa per gli adolescenti? Lo sostengono gli psichiatri, dopo la prima stagione che ha esordito il 31 marzo 2017 sulla piattaforma video on-demand. I temi affrontati sono particolarmente delicati e l’allarme sul rischio emulazione arriva da alcuni specialisti. Bullismo e suicidio: sono questi gli scenari in cui irrompe la trama della serie tv. La narrazione senza troppe censure ha portato all’avanzare di feroci critiche sulla scelta dell’ideatore, Brian Yorkey, di portare su schermo le tragedie adolescenziali del nuovo millennio. Tredici istiga al suicidio? Qualcuno se lo chiede, mostrando una preoccupazione direttamente proporzionale al successo della serie, che avrà una seconda stagione.

Tredici e il tema del bullismo: spinge o no al suicidio? Le polemiche

Tredici non è soltanto una serie di successo: sono molte le polemiche che si sono alimentate intorno ai temi affrontati. L’argomento che affonda nel sentimento di repulsione sociale è il suicidio: a farla da padrone, in questa serie d’avanguardia, è proprio il gesto estremo di autolesionismo che fa seguito a una storia di bullismo.
E se per buona parte delle critiche alla serie c’è un fondo di atavica paura della morte, c’è un versante “clinico” su cui si impiantano parecchie preoccupazioni. La stretta connessione bullismo-suicidio è tema centrale della nostra società: parlare di Tredici come di uno strumento di istigazione al suicidio potrebbe rivelarsi troppo riduttivo, ma gli psichiatri non transigono: “È pericolosa per gli adolescenti”.

Gli psichiatri: forte rischio di emulazione

La conferma di una seconda stagione della serie televisiva ha alimentato i dubbi di alcuni psichiatri, peraltro già forti dopo la prima stagione. E la tesi di fondo non sarebbe poi così peregrina: Tredici conterrebbe un messaggio pericoloso per i giovanissimi, con l’effetto di produrre un alto rischio di emulazione. Il suicidio della protagonista, secondo i medici, potrebbe essere letto in modo superficiale da uno spettatore ancora psichicamente non formato, aprendo un percorso perverso rispetto all’intento educativo della produzione. L’allarme sull’opportunità di fruizione di 13 Reasons Why per i teenagers è stato lanciato da alcuni studiosi statunitensi e britannici, seguiti a ruota da tanti altri specialisti in tutto il mondo.

13 Reasons Why, le fragilità di un’intera generazione

Hannah Baker, paradigma di un mondo interiore sconosciuto a tanti (o forse volutamente ignorato), fatto di ansie e sofferenze ingigantite, è la teenager simbolo di una guerra che si combatte ogni giorno in ogni angolo dell’umanità. Ma questo, sostengono gli psichiatri, è un messaggio secondario nella serie, in cui “non viene mai fatta menzione di disturbi depressivi o strettamente mentali”. La critica medica, dunque, va alla “banalizzazione” del suicidio che avrebbe una parte preponderante nella trama.

Se per il grande pubblico potrebbe trattarsi di un “coraggio” narrativo che potrebbe consacrare Tredici come una delle serie Netflix da seguire anche nella seconda stagione, gli psichiatri hanno anche parlato di dati: “È dimostrato un aumento dei suicidi tra gli adolescenti quando i giornali riportano un simile caso di cronaca o quando una fiction rappresenta un suicidio: il 3% dei casi sembra essere riconducibile proprio a questo effetto contagio”, ha spiegato Benjamin Shain, psichiatra infantile della NorthShore University Health System dell’Illinois, intervistato dal Medscape Medical News.

Tredici, cast della serie televisiva

Los Angeles, 2017 MTV Movie and TV Awards
AP/LaPresse

La serie televisiva statunitense Tredici si basa sul romanzo Thirteen Reasons Why (2007), dello scrittore Jay Asher. Tra i nomi di spicco della serie anche la cantante Selena Gomez, che fu inizialmente contattata per interpretare il ruolo di Hannah nell’adattamento cinematografico del romanzo proposto dalla Universal nel 2011, ma che rifiutò per restare nella produzione esecutiva. E la Gomez avrebbe un motivo profondo alla base della fiducia nel progetto: anche lei è stata vittima di bullismo.
Nei tredici episodi della serie compaiono attori che, nonostante la poca fama, si sono rivelati adatti ai ruoli e particolarmente efficaci nell’interpretazione.

Ecco il cast della serie tv:

Katherine Langford, è Hannah Baker, la liceale autrice del messaggio che gli amici riceveranno dopo il suo suicidio;
Dylan Minette, interpreta Clay Jensen;
Brandon Flynn, nel ruolo di Justin Foley;
Christian Navarro, interpreta Tony Padilla;
Alisha Boe, nella serie è Jessica Davis;
Michelle Selene Ang, interpreta Courtney Crimsen;
Justin Prentice, nel ruolo di Bryce Walker;
Devin Druid, è Tyler Down;
Miles Heizer, nel ruolo di Alex Standall;
Ross Butler, che interpreta Zach Dempsey;
Kate Walsh, è la signora Baker;
Derek Luke, nel ruolo del signor Porter;
Brian D’Arcy James, nel ruolo di Andy Baker;
Amy Hargreavers, la signora Jensen.

Tredici (13 Reasons why) cast: Katherine Langford e Brandon Flynn

Prima di 13 Reasons Why a Los Angeles
AP/LaPresse

Tra gli interpreti della serie tv streaming, alcuni sono al loro debutto sul piccolo schermo, come l’attrice protagonista, Katherine Langford, che interpreta Hannah Baker.
Nata nel 1996, australiana, ha studiato recitazione subito dopo la laurea. Il suo primo provino per 13 Reasons Why è avvenuto via Skype, per poi ottenere il ruolo che le ha portato grande fama e un grande consenso della critica.

Brandon Flynn ha invece esordito poco tempo prima delle riprese di 13 Reasons Why: l’attore infatti ha partecipato alla serie tv statunitenseBrainDead – Alieni a Washington. Nato in Florida nel 1993, è diventato famoso proprio per l’interpretazione di Justin Foley nella serie Netflix.

Tredici, la trama della serie tv

13 reasons why

La trama della serie tv Tredici non è certo delle più facili da raccontare e gestire, anzitutto per il modo “frontale” di aggredire un tema come quello del suicidio, grande tabù sociale.
Protagonista della serie è Hannah Baker, una liceale che prima di morire ha lasciato 13 tracce audio incise in 7 cassette per spiegare i tredici perché del suo suicidio.

Si tratta di una serie di messaggi post mortem che la giovane ha voluto indirizzare ad alcuni amici, ritenuti responsabili a vario titolo della sua decisione. Il pacco contenente le audiocassette viene trovato sulle scale di casa da un compagno di scuola di Hannah, Clay Jensen. È lui uno dei destinatari delle sue parole. Ascoltando l’audio di quelle rivelazioni alla ricerca del suo ruolo nella tragica fine della teenager, rischia di far venire a galla uno sconvolgente segreto all’ombra della gravissima piaga del bullismo, trasversale a ogni assetto sociale.

Parole di Giovanna Tedde