Terzo trimestre di gravidanza: cosa devi sapere, rischi e cosa evitare

L'ultimo trimestre di gravidanza porterà la donna al momento del parto e a conoscere finalmente il suo bambino. Ecco tutto quello che la futura mamma deve sapere sul periodo che va dalla 28esima alla 40esima settimana di gestazione.

Terzo trimestre di gravidanza: cosa devi sapere, rischi e cosa evitare

Il terzo trimestre di gravidanza porta la donna al momento in cui diventerà madre. Ma cosa devi sapere, quali sono i rischi e cosa evitare durante queste ultime settimane della gestazione? Gli ultimi tre mesi di gravidanza sono quelli dove il bambino inizia a reagire agli stimoli provenienti dal mondo esterno e mamma e papà possono provare a stabilire con lui un rapporto emozionante. Ma a causa della pancia ormai grossa e pesante e l’ansia del parto la mamma dovrà pensare anche a prendersi cura di se stessa a livello fisico e psicologico.

Terzo trimestre di gravidanza: a quali settimane corrisponde

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Il terzo trimestre di gravidanza inizia dalla 28esima alla 40esima settimana di gravidanza. La grandezza della pancia è dovuta all’aumento di volume dell’utero, della placenta e alla quantità di liquido amniotico, ma anche dalla crescita del bambino che, in queste settimane nella maggior parte dei casi si posizionerà cefalicamente, ossia a testa in giù.

I sintomi più comuni dell’ultimo trimestre di gravidanza

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  • respiro affannoso
  • seno ingrossato
  • pancia al massimo della sua dilatazione
  • spossatezza e stanchezza
  • acidità di stomaco
  • cattiva digestione
  • insonnia
  • rigurgiti
  • mal di schiena
  • contrazioni uterine dette di Braxton Hicks
  • dolori pelvici
  • perdite bianche vaginali
  • crampi ai polpacci
  • prurito sula pancia, sui fianchi e sul seno
  • emorroidi
  • disturbi gengivali

In rari casi possono ripresentarsi anche i sintomi della nausea e del vomito soprattutto per chi ne ha sofferto nel primo trimestre della gravidanza.

Alla 38esima settimana il bambino è pronto per nascere e la donna deve prepararsi che da questo momento si potrebbe rompere il tappo mucoso e potrebbero iniziare le contrazioni. Via libera da questa data ai parti cesarei programmati, mentre per i parti naturali sarà possibile aspettare fino al massimo alla 42esima settimana, dopodichè il parto verrà indotto per l’incolumità della mamma e del bambino.

Analisi ed esami da fare nel terzo trimestre

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  • Monitoraggio del battito cardiaco fetale: per tenere sotto controllo lo stato di salute del feto
  • Tampone vagino-rettale: per la diagnosi precoce di infezioni
  • Esame delle urine: per controllare la presenza di eventuali infezioni delle vie urinarie
  • Esame del sangue: per controllare tutti i valori
  • Test di Coombs: se avete fattore RH negativo
  • Controllo del peso: per valutare un aumento o una diminuzione eccessiva
  • Controllo della pressione: per controllare la pressione arteriosa e le sue alterazioni
  • Ecografia: per controllare la gravidanza, lo sviluppo del feto e sentire il suo cuore
  • Ecografia biometrica: per confermare la regolare crescita del bambino e lo sviluppo degli organi fondamentali

In presenza di gravidanza gemellare le visite nel terzo trimestre dovranno essere intensificate per via di un maggior rischio di parto anticipato o di basso peso dei bambini. Nel caso per esempio di un prematuro invecchiamento della o delle placente solitamente il parto, cesareo o naturale, verrà indotto alla 36esima o 37esima settimana di gravidanza.

La dieta nel terzo trimestre di gravidanza

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Nell’ultimo trimestre viene considerato nella norma un aumento di peso di circa 2 kg al mese e nonostante siano le ultime settimane, è importante continuare a stare attenti all’alimentazione preferendo spuntini leggeri composti da pietanze sane.
Al bando sughi, fritture, dolciumi e tutti quegli alimenti che possono favorire l’acidità di stomaco e la cattiva digestione.

I rischi degli ultimi mesi di gravidanza

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Anche nel terzo trimestre di gravidanza possono sorgere alcune complicazioni ed eventuali sintomi possono fungere da campanelli d’allarme. I rischi che la donna e il bambino possono correre in questa ultima fase possono essere:

  • Gestosi: una patologia caratterizzata da pressione alta, edemi e presenza di proteine nelle urine e che può portare a preeclampsia con il rischio di distacco della placenta
  • Ipertensione: un eccessivo abbassamento della pressione
  • Sindrome HELLP: una particolare forma di preeclampsia che può portare ad insufficienza epatica e altre complicanze

Segnaliamo che le donne che non presentano problemi legati a minaccia d’aborto o di parto prematuro, placenta previa, rottura prematura del sacco amniotico, dilatazione del collo dell’utero o ipercontrattilità dell’utero possono vivere una sessualità serena anche nel terzo trimestre della gravidanza, magari disponendosi su un fianco o sopra il proprio partner per risolvere il problema dell’ingombro della pancia.

Ricordiamo l’importanza di frequentare un corso di preparazione al parto, utile per conoscere tutto quello che succederà durate il parto e le cose da sapere per una maternità senza ansie. Durante l’ultimo trimestre la futura mamma deve anche preparare tutto quello che servirà al bambino una volta nato, dalla sua cameretta al suo abbigliamento, in modo che al ritorno dall’ospedale tutto sia pronto per accogliere il nuovo nato senza ansie da parte dello neomamma.

Parole di Anna Franceschi