Smalto Smoky Brown di Elf: provato per voi dalla redazione

La redazione ha provato per voi lo smalto Smoky Brown di Elf. E' un bellissimo color talpa ed è un perfetto fake del Particuliere, in più ha il vantaggio di costare pochissimo e di essere facilmente reperibile.

Smalto Smoky Brown di Elf: provato per voi dalla redazione

Una fissata come me per lo smalto limited edition Particuliere di Chanel non poteva evitare di gettarsi a capofitto alla ricerca dei suoi fake. Lo so adesso è uscito il meraviglioso Paradoxal, ma io proprio non riesco ad archiviare questo meraviglioso smalto color talpa e lo indosso sempre moltissimo, quindi per evitare di finirlo e per non essere costretta a dirgli addio mi sono messa alla ricerca di smalti che abbiano un colore simile e che siano facilmente reperibili e riacquistabili e perchè no che abbiano anche un prezzo un po’ più accessibile. Nei miei vagabondaggi virtuali mi sono imbattuta nello smalto Smoky Brown di Elf ed è stato amore a prima vista principalmente perchè mi ha ricordato moltissimo il 505 di Chanel.
Lo smalto Smoky Brown è uno dei colori che Elf ha lanciato quest’estate, ma io trovo che sia perfetto anche in questa stagione, potete trovarlo sul sito della casa cosmetica ad un prezzo davvero modico (1,70€), ma vi conviene aspettare il rifornimento merce perchè va letteralmente a ruba.
 
Io l’ho acquistato appena è uscito e devo dirvi che il colore è molto bello e assomiglia in modo impressionante al Particuliere, sono però necessarie come minimo due passate per avere un colore pieno, se ne fate tre è ancora meglio, ed è indispensabile applicare un top coat per farlo durare a lungo, da solo purtroppo si scheggia con facilità.
 
Se vi piacciono le tonalità talpa o se cercate un buon fake del Particuliere perchè non siete riuscite ad acquistarlo la primavera scorsa, vi consiglio di non lasciarvi sfuggire questo smalto, ha un ottimo rapporto qualità-prezzo, il colore è favoloso e con qualche piccolo accorgimento la durata è buona, e poi è facile da reperire il che non guasta.

Parole di Claudia Sobrero