In questo mondo così frenetico capita spesso di sentirsi soli e lasciati indietro dalle persone che amiamo. Proprio per questo tendiamo a rifugiarci online, dove sì nascono anche genuini rapporti di amicizia, ma è importante anche tenere gli occhi aperti.
Perché dico così? Lo faccio per un motivo ben preciso: voglio che a nessuna donna capiti ciò che è successo ad una mia conoscenza di nome Lucrezia, convinta di aver trovato l’amore online.
La verità, però, è che era finita tra le grinfie di un malintenzionato, diventando vittima di una delle migliaia di romance scam che avvengono ogni anno.
Romance scam: la storia di Lucrezia
Quando Lucrezia mi ha raccontato di aver conosciuto un uomo su Instagram, era al settimo cielo. “Si chiama Daniel, vive a Londra, lavora per una ONG. È bello, gentile, colto… mi fa sentire speciale”.
All’inizio ho sorriso con lei. Poi, col passare delle settimane, qualcosa ha cominciato a non tornarmi. E alla fine, purtroppo, avevo ragione. Ho provato tante volte a far ragionare Lucrezia, parlando anche con le persone che le sono più care: non c’è stato verso.

Daniel le ha raccontato che stava affrontando un problema con la dogana per spedire dei medicinali in Africa. Le ha chiesto un “prestito temporaneo” di 850 euro, promettendo di restituirli in pochi giorni. E poi altri 600. Poi è sparito. Profilo cancellato.
Cos’è una romance scam e come evitarla
È una truffa basata sull’inganno emotivo. Il truffatore crea un falso profilo online, spesso molto curato, per sedurre e conquistare la fiducia della vittima. Una volta instaurata una relazione affettiva, spesso intensa e rapida, arriva il vero obiettivo: ottenere denaro.
Uno dei primi segnali sospetti è quando le dichiarazioni d’amore arrivano troppo in fretta. Se dopo pochi giorni una persona che hai appena conosciuto online ti dice che sei “l’amore della sua vita”, qualcosa non torna: è un modo per creare un legame emotivo rapido e profondo, ma forzato.
Un altro comportamento ricorrente è l’evitare videochiamate o incontri reali. Il truffatore troverà sempre una scusa: una webcam rotta, un viaggio improvviso, impegni lavorativi inderogabili. Tutto per evitare di mostrarsi davvero.
Il profilo, poi, può sembrare perfetto ma al tempo stesso poco credibile: poche foto, magari molto professionali, un numero limitato di amici o follower, e una biografia generica che non racconta nulla di personale.
Un classico segnale di allarme è quando, dopo il primo contatto, ti chiede di spostare la conversazione su WhatsApp o via email. Lì può agire senza il filtro e le regole della piattaforma di origine, rendendo più difficile segnalare o bloccare il profilo.
Infine, quando la trappola è ben tesa, arriva la richiesta di denaro. A volte è una piccola somma per una “emergenza”: un problema familiare, un biglietto aereo bloccato, una tassa doganale da pagare. Le scuse possono sembrare plausibili, ma l’obiettivo è sempre lo stesso: sfruttare la fiducia per ottenere soldi.