Rimozione tatuaggi con il laser: come funziona e costi

Il tatuaggio, in molti casi, non è per sempre: per rimuoverlo c'è il laser, ecco come funziona e quanto costa.

Rimozione tatuaggi con il laser: come funziona e costi

Quando non si vogliono più, non resta che una scelta: la rimozione dei tatuaggi, preferibilmente con il laser. Se l’immagine scelta sull’onda degli entusiasmi di gioventù non è più tollerabile o se quell’iniziale dell’ex fidanzato impressa sulla pelle a perenne monito di una storia d’amore finita è davvero insopportabile, si può ricorrere al laser per eliminare il tatuaggio o, almeno, provarci. Ecco come funziona e quali sono i costi indicativi.

Il tatuaggio, cosa, come e perché

Non è altro che un disegno, un simbolo o una scritta, più o meno carico di significato, che viene inciso sulla pelle, attraverso l’uso di un ago e di sostanze colorate, da parte di un professionista, di un tatuatore. In bianco e nero o colorati, grandi o piccoli: quando si sceglie di eliminarli, è importante sapere che i più ostici da rimuovere sono i tatuaggi colorati e di grandi dimensioni.
 
Fino a qualche anno fa la tecnica più utilizzata per dimenticarsi del tatuaggio era la dermoabrasione, cioè la dolorosa asportazione meccanica, attraverso un’apposita rotella abrasiva, dei primi strati di pelle. Complice la lunga convalescenza che comporta, ma anche il dolore e le numerose medicazioni, la dermoabrasione è stata quasi completamente sostituita dal laser.
 

Il laser, come funziona?

È uno degli strumenti moderni più innovativi. È il laser, che letteralmente significa “amplificazione della luce attraverso emissione stimolata di radiazioni”. Le radiazioni luminose emesse dal laser sono in grado di produrre un’elevata quantità di energia. Lo specialista utilizza il laser per agire direttamente sul pigmento del tatuaggio, frantumendone i granuli in particelle microscopiche assorbite dagli “spazzini” dell’organismo, i macrofagi.
 
Non un solo laser. Esistono diversi tipi di laser, da scegliere in base al colore e alla profondità del tatuaggio da trattare. In particolare, il laser ad alessandrine, per esempio, solitamente è utilizzato per eliminare i tatuaggi di colore blu, nero e verde. Il Neodymium:YAG, invece, grazie alla capacità di emanare due diverse lunghezze d’onda, può essere scelto per trattare sia i colori scuri, come nero, verde e blu scuro, sia per i colori di base rossa. Il più versatile è il laser Q-switch, che può rimuovere tutti i colori.
 
Il trattamento laser è ambulatoriale e prevede un test preliminare, cioè l’utilizzo del laser su una piccola porzione di pelle e di disegno per verificarne l’efficacia, e l’applicazione di una pomata anestetica sulla zona da trattare.
 
Dopo il trattamento con il laser la pelle nella zona interessata può presentare una pellicina e un colore più scuro, che tenderà a scomparire nell’arco di alcuni giorni. Il numero delle sedute e la durata variano in base alla grandezza del tatuaggio, ma anche alla zona da trattare: aree come la spalla, dove la pelle è più spessa, implicano tempistiche più lunghe.
 
Il laser non dà nessuna certezza del risultato ottimale. È possibile che non scompaia completamente, lasciando il posto a cicatrici o porzioni di pelle depigmentata. Il costo si aggira intono ai 250-350 euro a seduta.
 

Tes, la nuova alternativa

L’alternativa più recente al laser per la rimozione dei tatuaggi sembra essere Tes, che potrebbe garantire risultati soddisfacenti ai pentiti dei tatoo anche dove il laser fallisce. Si tratta di una tecnica, come suggerisce l’acronimo stesso “Tatoo eraser system” che promette di cancellare il tatuaggio sciogliendone e aspirandone il pigmento attraverso un apposito manipolo, che sfrutta una serie di microaghi monouso e una sostanza detergente.

Parole di Camilla Buffoli