Passaporto vaccinale: ecco quando potremmo tornare a viaggiare

Questo pass potrebbe permetterci finalmente di tornare a viaggiare. Ecco come funzionerà e quando potrebbe entrare in vigore

Passaporto vaccinale: ecco quando potremmo tornare a viaggiare

Foto Unsplash | Annie Spratt

A quasi un anno di distanza dal primo lockdown, la situazione sembra non essere cambiata poi così tanto. Moltissime Regioni vanno verso la zona rossa e altre verso quella arancione scuro. Così, mentre in Italia cerchiamo di contrastare il virus e di far decollare la campagna vaccinale, la Commissione Europea comincia a pensare ad un passaporto vaccinale che permetta ai cittadini UE di tornare a spostarsi la prossima estate.

Passaporto vaccinale: ecco cosa sappiamo

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha spiegato quali informazioni dovrebbe contenere il passaporto vaccinale e quando, se venisse approvato, dovrebbe entrare in vigore per tutti i cittadini dell’Unione Europea.

Come funziona

L’idea è quella di creare un passaporto vaccinale digitale che sia collegato ad un database con le informazioni consultabili tramite QR Code. Secondo quanto emerso in Commissione Europea, il pass dovrebbe contenere prova della vaccinazione e i risultati dei tamponi per tutti coloro che non sono, invece, ancora stati vaccinati.

Il passaporto vaccinale dovrebbe essere, secondo quanto spiegato da von der Leyen, rispettoso dei dati personali, della sicurezza e della privacy di tutti gli utenti.

Quando potrebbe entrare in vigore il passaporto vaccinale

L’Unione Europea, al momento, non ha preso nessuna decisione definitiva. Comunque, come ha spiegato Ursula von der Leyen, il passaporto vaccinale non potrà entrare in vigore prima di tre mesi, al più tardi entro l’estate.

Questo perché, dovendo essere in digitale e dovendo rispettare tutti i protocolli di sicurezza e privacy, ci vorrà comunque del tempo per implementarla.

Vantaggi e obiezioni

Al momento diversi Paesi dell’Unione Europea sono favorevoli al passaporto vaccinale. In particolare, a premere per la sua realizzazione sono soprattutto quelle che vivono di turismo come: Spagna, Portogallo, Grecia e Italia. Anche l’Austria è favorevole, soprattutto perché il pass permetterebbe di poter riaprire le piste da sci.

Se in Europa hanno appena iniziato a parlare di passaporto vaccinale, in Israele hanno da poco introdotto un free pass che permette ai vaccinati di recarsi in tutti i luoghi ad oggi chiusi nella maggior parte d’Europa come: piscine, palestre, cinema, teatri, hotel e ristoranti.

Il problema di questo pass è che non è etico, perché esclude alcuni soggetti: donne incinte, minorenni, chi non vuole vaccinarsi per scelta e chi non può a causa di patologie.

Questa discriminazione dovrebbe riguardare anche il passaporto vaccinale. Una questione che ha creato molte polemiche. Inoltre, come spiegano gli esperti, la presenza di questo strumento potrebbe generare troppa “sicurezza” e questo non è corretto, perché non è ancora chiaro se il vaccino interrompa la trasmissione del Coronavirus e quanto duri il suo effetto.

Quindi, bisogna sperare che la campagna vaccinale decolli, di modo che il pass non diventi, quando entrerà in vigore, un ulteriore fonte di discriminazione.