Medicina estetica e nuove tecnologie: il filo sottile della bellezza

I fili usati per le suture possono diventare un nuovo mezzo per la chirurgia estetica? Il vecchio può davvero diventare un nuovo metodo di bellezza? Ne parliamo con il Dottor Attilio Buccomino.

Medicina estetica e nuove tecnologie: il filo sottile della bellezza

Tante volte medici e chirurghi estetici sono stati paragonati a dei sarti che con abile maestria danno forma all’abito più bello che i pazienti indossano ogni giorno: il proprio volto, il proprio corpo. Ironia della sorte (o della scienza) qualche anno fa sono entrati nella cassetta dei nostri strumenti i fili, da sempre usati per le suture chirurgiche e oggi prestati, con i dovuti adeguamenti, alla medicina estetica. Si tratta di una procedura ambulatoriale che non richiede anestesia e produce un effetto tensorio su viso, collo, décolleté, braccia, pancia, glutei, gambe. I fili vengono depositati nel derma con aghi sottilissimi e si dissolvono completamente dopo aver prodotto i loro effetti benefici lasciando la pelle migliorata nella texture e nell’elasticità.

Dalla trazione alla biostimolazione

I primi fili utilizzati erano quelli di trazione, presto abbandonati per alcune problematiche connesse al loro utilizzo. Inseriti sotto la pelle, la ancoravano e la tiravano in una certa posizione. Non era raro che comparissero pieghe e grinze dovute all’eccessiva trazione o che il filo venisse estruso dal corpo o che lo si vedesse sporgere sottopelle. Potete immaginare l’effetto su un corpo o, ancor peggio, su un volto.
Oggi si usano i fili in polidiossanone, assolutamente biocompatibili e completamente riassorbibili. I fili in PDO, oltre a produrre un effetto tensorio moderato, creano una spinta meccanica che sollecita i naturali processi cellulari che rendono la pelle tonica, levigata ed elastica.

Il potere dei fili

In termini pratici, il tessuto cutaneo è sostenuto da una “impalcatura” costituita da fibre collagene e altre proteine, costantemente prodotte dal nostro corpo in età giovane, ma in quantità sempre minori quando si va avanti con l’età. Così con gli anni la pelle perde il suo sostegno e diventa lassa e cadente. I fili in PDO, completamente riassorbibili, intervengono stimolando chimicamente e meccanicamente il derma: le cellule e la matrice cellulare avvertono l’impulso dato dai fili e si attivano nel ricreare la struttura di sostegno del tessuto. La pelle risulta più compatta e liftata le fibre collagene e altre componenti ricostruiscono la trama portante del tessuto.

Una trama diversa su ogni corpo

Il bello dei fili di biostimolazione in PDO è che sembra si prestino a molte applicazioni e possono essere inseriti in maniera sempre differente per assecondare la fisionomia e le necessità di ogni paziente. I fili sono molto utilizzati sul volto, ma hanno straordinarie applicazioni anche su collo, décolleté, braccia, pancia, glutei, gambe. Il medico studia con attenzione la zona da trattare e disegna una trama composta di vari fili, un reticolo che dovrà andare a sostenere la pelle lassa e raggrinzita e attorno al quale si dovrà costituire “l’impalcatura” di fibre collagene. Il trattamento con i fili di biostimolazione è estremamente modulabile e consente di tenere conto delle caratteristiche di ogni paziente in maniera perfetta.

Niente paura!

I fili in PDO vengono inseriti in ambulatorio con aghi sottilissmi. Il trattamento non è doloroso e non richiede anestesia. Possono restare solo dei piccoli lividi che scompaiono di norma nel giro di pochi giorni. Si possono riprendere da subito le attività quotidiane e anche tornare in palestra il giorno dopo il trattamento perchè non ci sono tempi di recupero. I fili non si sentono al tatto e non c’è alcun rischio che si spostino: restano nel punto dove vengono inseriti grazie alla struttura dentellata che permette loro di ancorarsi nella posizione in cui vengono rilasciati dall’ago. Sebbene l’effetto lifting sia immediatamente visibile, i risultati migliorano incredibilmente con il passare del tempo, man mano che il corpo “rimetterà in moto” la neocollagenesi e produrrà le fibre collagene che si andranno a posizionare lungo il reticolato creato dai fili.