Mamme lavoratrici: il sostegno passa a 40 euro al mese

40 euro al mese non sono un capitale. Ma si tratta comunque di un segnale importante di sostegno per le madri lavoratrici.

Nel nostro Paese il concetto di maternità continua a essere un terreno di scontro fra idealizzazione e concretezza. L’attuale Governo ha messo in primo piano la famiglia, dichiarando in più occasioni di voler promuovere la crescita demografica e favorire le coppie con figli. Nulla di così distante da quello che hanno proclamato tutti gli esecutivi precedenti. La retorica della sacralità della famiglia è un argomento assai caro alla politica.

Ma, al di là delle belle parole, i fatti dicono che lo Stato ha spesso e volentieri lasciato sole le madri, soprattutto quelle che lavorano. Il bonus mamme lavoratrici 2025 nasce in questo preciso contesto, migliorando il bonus già attivo nel 2024. Come? Aumentando leggermente il contributo economico mensile concesso alle donne che sono madri e lavoratrici. Con il fine di offrire un supporto nella crescente difficoltà vissuta da molte donne nel conciliare lavoro e figli.

Nel 2024, il bonus per le mamme lavoratrici era sostanzialmente una decontribuzione. In pratica, lo Stato esonerava le madri dal versamento dei contributi previdenziali IVS (quindi per pensioni di invalidità, vecchiaia e reversibilità), fino a 3.000 euro annui. L’agevolazione era valida per madri con almeno tre figli. O eccezionalmente anche con due figli, ma solo se il più piccolo dei due aveva meno di dieci anni).

C’erano però dei problemi. Il primo: era dedicato solo a lavoratrici a tempo indeterminato. Poi, pur essendo applicato mensilmente in busta paga, il bonus aumentava il netto, ma riduceva i contributi versati, quindi incideva sulla pensione futura. Nel 2025, il bonus cambia natura e platea. Da decontribuzione si trasforma in un contributo netto di 40 euro al mese. Con un massimo di 480 euro annui, pagato in un’unica soluzione a dicembre.

Come avere 40 euro dallo Stato con il nuovo bonus mamme lavoratrici

Ora l’aiuto può andare anche alle madri con due figli e assunte con tempo determinato o autonome. Inoltre non ha nessun impatto sulla pensione. C’è anche un’altra novità importante. Il vecchio bonus mamme lavoratrici andava richiesto tramite il datore di lavoro, come si fa per i fringe benefit. Questo nuovo da 40 euro al mese, invece, si ottiene con una domanda diretta all’INPS.

Una madre che gioca con un figlio nascondendosi dietro il divano
Come avere 40 euro dallo Stato con il nuovo bonus mamme lavoratrici – pourfemme.it

Il nuovo bonus è dunque più semplice. Le madri lavoratrici non dovranno più perdere tempo con calcoli in busta paga. Dovranno solo preoccuparsi di incassare un contributo netto e chiaro. In più, il bonus è proporzionato ai mesi effettivamente lavorati. Le aventi diritto, madri con almeno due figli, un reddito da lavoro inferiore a 40.000 euro annui e iscritte a una gestione previdenziale obbligatoria, dovranno accedere al sito INPS e richiedere il bonus.

L’istituto di previdenza sociale pubblicherà a breve le istruzioni dettagliate e il modulo ufficiale sul proprio sito. Ma già sappiamo che l’aiuto da 40 euro al mese non sarà concesso alle lavoratrici domestiche e alle partite IVA in regime forfettario.

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