Negli ultimi anni, serie TV, romanzi e fanfiction popolati da triangoli amorosi sono tornati prepotentemente alla ribalta, soprattutto tra la Generazione Z. Dalle dinamiche tra Belly, Conrad e Jeremiah in The Summer I Turned Pretty fino ai conflitti romantici di Euphoria o Heartstopper, i giovani sembrano incapaci di resistere a queste storie di desiderio, gelosia e scelte impossibili. Ma cosa rende il triangolo amoroso così irresistibile per chi è nato tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2010? La risposta non è solo romantica: è profondamente culturale e psicologica.
Perché la Gen Z ama i triangoli amorosi: proviamo a dare una risposta
La Gen Z è cresciuta in un’epoca in cui le emozioni non si nascondono ma si analizzano, si condividono e si decostruiscono. A differenza delle generazioni precedenti, meno inclini alla vulnerabilità pubblica, i giovani di oggi sono abituati a parlare di sentimenti, ansie e legami tossici.

Il triangolo amoroso, con le sue tensioni e ambiguità, diventa così una metafora perfetta della complessità emotiva moderna: nessuno è completamente buono o cattivo, e ogni scelta ha un prezzo. Questa struttura narrativa rispecchia la realtà di chi vive in un mondo fluido, dove identità, orientamento e relazioni sono meno rigidi e più esplorativi. Il triangolo amoroso permette di raccontare l’incertezza, la ricerca di sé e la paura di scegliere, sentimenti profondamente condivisi dalla Gen Z.
Triangoli amorosi: un riflesso della cultura digitale?
Vivendo tra social network, dating app e storytelling frammentato, la Gen Z è costantemente immersa in dinamiche di confronto e visibilità. Nei triangoli amorosi, l’attenzione oscilla tra due poli — chi scegliere, chi guardare, chi “merita” l’amore. È una dinamica che ricorda l’esperienza dei social media, dove l’affetto si misura in like e dove spesso si teme di “perdere” qualcosa di meglio. Inoltre, la cultura online favorisce la partecipazione attiva del pubblico: fandom, meme e “team wars” (Team Edward o Team Jacob, Team Conrad o Team Jeremiah) permettono alla Gen Z di vivere le storie in modo interattivo.
Il triangolo amoroso non è solo parte di una trama, ma un gioco collettivo, una conversazione globale che dà senso all’identità di gruppo.
Infine, per la Gen Z, l’amore è anche una forma di esplorazione identitaria. I triangoli amorosi mettono in scena la tensione tra desiderio e appartenenza, tra ciò che vogliamo e ciò che pensiamo di meritare. In un mondo che valorizza la fluidità, il triangolo non è più un dramma da risolvere ma uno spazio di scoperta.