Fioriere con materiali da riciclo: gli oggetti più impensabili possono diventare dei capolavori

Fioriere con materiali da riciclo: gli oggetti più impensabili possono diventare dei capolavori

Fiorire fai da te: come ridare vita agli oggetti inutilizzati - pourfemme.it

Se pensi di dover buttare qualche oggetto, fermati un attimo: potresti trasformarlo in una fioriera. Vale anche per gli articoli più impensabili.

Ultimamente si parla tanto di riciclo e di quanto anche piccoli gesti quotidiani possano ridurre notevolmente l’impatto ambientale. Si tratta di una delle principali attività utili per contribuire a preservare le risorse naturali e per ridurre in quantitativo di rifiuti.

Grazie ad esso, è possibile donare nuova vita a molti oggetti che in caso contrario finirebbero dritti nel pattume. Mentre in questo modo si può dare libero sfogo alla creatività, risparmiando qualche soldo in articoli che altrimenti si sarebbero dovuti ricomprare.

I vecchi oggetti possono essere riciclati in tanti modi differenti. Con l’arrivo dell’estate si può ricorrere anche alla reinvenzione di qualche utensile da usare per abbellire la casa. Ad esempio si può scegliere di realizzare delle graziose fioriere da poter mettere in terrazzo, in giardino o anche solo fuori dalla finestra per decorare la propria abitazione.

Riciclare gli oggetti che inutilizzati in casa: come ottenere fioriere originali

Le idee per creare delle fioriere originali possono essere davvero tante, e ognuna più creativa dell’altra. Non è sempre necessario doversi rivolgere a un negozio apposito per trovare il giusto contenitore per i propri fiori, a volte può bastare molto meno.

come trasformare oggetti inutilizzati in fioriere

Creare fioriere con l’arte del riciclo . pourfemme,it

Diversi oggetti possono essere abbelliti ma anche scomposti, rivestiti o riverniciati per essere adattati al design della propria casa e soprattutto per ridargli nuovo colore e nuova vita, come se fossero stati acquistati così. Ecco quali oggetti potrebbero essere ricondizionati per diventare splendide fioriere:.

Vecchi secchi e contenitori

I vecchi secchi e altri contenitori rimasti nelle cantine o nei garage possono essere trasformati in meravigliose fioriere. A prescindere dalla grandezza e dalle dimensioni, è possibile utilizzarli per contenere piccoli vasi di fiori, piante o piante grasse.

Inoltre, le superfici dei secchi o di recipienti simili sono facili da dipingere e rivestire. Si possono usare vernici protettive per poi lasciarli fuori, oppure si può scegliere anche di rivestirli con dei pezzi di stoffa o in alternativa corde e spago.

Teiere e bollitori

Molti bollitori e teiere spesso rimangono ad arrugginire e rovinarsi nel fondo di mobili e ripostigli. Tuttavia, possono essere utilizzati proprio come vasi. Basterà inserire la terra direttamente al loro interno con i fiori che sbucheranno fuori e il gioco è fatto. È un’idea molto originale, adatta soprattutto per ambienti fantasiosi, creativi e dal tono vintage.

Stivali di gomma e scarpe

Chi ha stivali di gomma o scarpe ormai rovinati o inutilizzati da troppo tempo, può utilizzarli ancora per trasformarli in simpatiche fioriere. Si può scegliere sia di riempire lo stivale con la terra e le piante, oppure di inserire direttamente all’interno dei vasi, soprattutto se si tratta di stivali corti e/o scarpe.

Sedie

Anche le sedie possono diventare dei magnifici oggetti in grado di sostenere vasi di fiori. Spesso è difficile che in un giardino o grande terrazzo manchi una sedia rovinata o inutilizzata da tanto tempo. Ecco l’idea per renderla utile: basterà trasformarla in una fioriera. Se la parte della base è rimovibile o  rotta, è possibile togliere una parte e mettere dentro un vaso di fiori, in modo che non possa cadere.

Scolapiatti

Anche gli scolapiatti possono diventare delle fioriere, sia per contenere direttamente la terra che per contenere dei vasi. In questo modo si potrà anche prendere in considerazione l’idea di poterli attendere, rendendoli dei porta piante perfetti anche per tutte quelle piante e fiori con radici libere.

Parole di Laura Occhineri