Cos'è e a cosa serve l'INCI dei cosmetici: come imparare a leggerlo

Cos’è e a cosa serve l’INCI dei cosmetici: come imparare a leggerlo

Cos'è e l'INCI dei cosmetici e perché è obbligatoria: cosa c'è da sapere al riguardo (PourFemme.it)

Tutti i cosmetici devono riportare obbligatoriamente l’INCI sull’etichetta, ma di cosa si tratta e perché è così importante? 

Sotto il nome di ‘cosmetica’ (dal greco κόσμος “ordine” e da kósmesis “mettere in ordine, abbellire”) sono compresi tutti quei prodotti dedicati alla cura del viso, dei capelli, delle unghie, ecc., quelli per la pulizia personale, i profumi, le creme solari ed il make-up. Proprio in virtù dello stretto contatto con la pelle a cui sono destinati, la loro composizione deve avere come principio base la protezione della salute e in tale ambito è incluso ovviamente anche il rispetto dell’ambiente.

Chi acquista i cosmetici deve essere messo in grado di effettuare scelte consapevoli in tal senso, possibilità che è garantita dall’INCI, acronimo di International Nomenclature of Cosmetic Ingredients. A partire dal 1997, in tutti gli Stati dell’Unione Europea e in altre nazioni del mondo questa nomenclatura deve essere obbligatoriamente riportata sull’etichetta di ogni prodotto sul mercato.

INCI, una difesa per il consumatore: come leggerla e qual è il suo obiettivo

Questa sorta di documento di ‘riconoscimento’ del cosmetico è un codice che consente di verificare quali ingredienti compongono il prodotto che si sta per acquistare, indipendentemente dalla lingua italiana o straniera utilizzata. Si può facilmente comprendere l’importanza di una precauzione del genere pensando ad esempio alle eventuali allergie: leggendo l’INCI,  una persona allergica ad una determinata sostanza potrà sapere in anticipo se quel componente è presente in un certo cosmetico. Oltre, naturalmente, a poterne valutare l’impatto sull’ambiente.

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INCI dei cosmetici, una tutela importante: ecco perché (PourFemme.it)

La nomenclatura INCI prevede l’elenco degli ingredienti in ordine decrescente di concentrazione: il primo della lista sarà quindi quello presente in percentuale più alta per poi continuare fino a quello con percentuale più bassa. Solo al di sotto dell’1%, l’ordine può non essere impostato sulle quantità: in tal modo si protegge il riserbo sulla formula.

La lettura dell’INCI è abbastanza agevole, ma in caso di difficoltà è possibile ricorrere all’aiuto di app molto utili come Greenity, EcoBioControl e Inci beauty. Per sommi capi, possiamo accennare come prima cosa al fatto che i termini utilizzati nell’INCI possono essere in latino, in inglese o scientifici. Esistono comunque delle eccezioni come quella delle profumazioni, che invece troveremo sempre denominate con la parola francese Parfum, mentre per i coloranti, si avranno le numerazioni del Colour Index. Unica eccezione quelli per capelli, che saranno indicati sempre col loro nome chimico in inglese.