Bonus nido 2025: la situazione si è fatta piuttosto complicata

La circolare INPS del 4 aprile 2025 ha introdotto un requisito stringente per il bonus asilo nido. E tante famiglie sono in difficoltà.

L’INPS ha già bloccato l’erogazione del bonus asilo nido per tantissime famiglie. E la novità rischia di mettere in crisi non solo i genitori ma gli stessi asili, che senza le rette sembrano già con l’acqua alla gola. Sono arrivate delle esplicite denunce da parte delle associazioni di categoria. Gli asili nido non riescono a pagare gli stipendi del personale, le bollette e i servizi di mensa. La colpa? I soldi bloccati dall’INPS con una strana normativa retroattiva.

Nella circolare dello scorso 4 aprile, l’INPS ha infatti informato che per accedere al bonus nido nel 2025 il genitore che presenta la domanda deve essere lo stesso che ha effettuato il pagamento delle rette. E che le fatture devono essere intestate al richiedente. Inoltre, il pagamento deve risultare effettuato elusivamente con mezzi documentabili (per esempio un bonifico). E fin qui nulla di così assurdo…

La stessa circolare ha però spiegato che il nuovo requisito vale anche per le domande riferite al 2024, quando cioè la regola non era ancora in vigore né contemplata. Di conseguenza, molti genitori hanno fatto domanda nel 2024 seguendo le vecchie regole e ora devono adeguarsi alle nuove disposizioni. Tutto ciò ha già causato sospensioni del bonus asilo nido per molti contribuenti e ritardi nei rimborsi.

Bonus asilo nido: è tutto bloccato

Abbiamo dunque a che fare con un numero impressionante di domande ferme allo stato “in lavorazione” ormai da mesi e con tantissimi aventi diritto al bonus asilo nido che non sono nemmeno a conoscenza della nuova regola. Anche i CAF e i patronati sono stati informati in ritardo. E dato che i controllo dei documenti sono non solo manuali ma anche molto rigorosi, tutto il processo di concessione del bonus è sostanzialmente bloccato.

Bambino che tocca un libro in un asilo nido, particolare
Bonus asilo nido: è tutto bloccato – pourfemme.it

Basta un minimo errore nei nominativi, nelle intestazioni o nei versamenti per la sospensione immediata del bonus. Nei piani dell’INPS e del Governo la modifica era dovuta per far ordine nelle richieste e per potenziare e semplificare l’aiuto. Ma nel concreto, le famiglie con bambini sotto i tre anni si trovano in difficoltà. E sono in stato di evidente agitazione anche gli asili.

Il contributo economico erogato dall’INPS serve appunto per pagare le rette di asili nido pubblici o privati autorizzati (o per coprire le spese di assistenza domiciliare per bambini con gravi patologie). Ma senza aiuti statali, molti genitori non possono permettersi l’iscrizione al nido. Di conseguenza gli asili sono in sofferenza. L’aiuto prevede 3.000 euro all’anno per famiglie con ISEE sotto i 25.000. Il bonus sale a 2.500 euro per ISEE fra i 25.000 e i 40.000 euro e poi arriva a un massimo di 1.500 euro per ISEE sopra i 40.000 euro. Ma il rimborso avviene solo se si allegano le ricevute di pagamento mensili.

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