Bonus mamme lavoratrici, a breve arrivano gli arretrati: chi riceverà i pagamenti e quando

Bonus mamme lavoratrici, a breve arrivano gli arretrati: chi riceverà i pagamenti e quando

Il bonus mamme lavoratrici arriva presto in busta paga, ma solo per alcune - Pourfemme.it

Arrivano i soldi del bonus mamme lavoratrici e anche gli arretrati, peccato però che la manovra del Governo abbia deciso che ci sono mamme di seria A e di serie B.

Per incentivare le nascite, o comunque per aiutare le madri che lavorano, il Governo Meloni ha ideato una forma di decontribuzione che di fatto va ad aumentare l’importo in busta paga.

La manovra riguarda le madri che lavorano sia nel settore pubblico che privato e al momento sarà attiva fino al 2026, ma solo per le donne che hanno o avranno 3 figli o più.

A maggio ci sono buone notizie per alcune mamme lavoratrici, perché cominceranno a percepire in busta paga gli arretrati maturati con la decontribuzione, ma spiccano criticità e anche ingiustizie.

Bonus mamme lavoratrici, se sei tra le fortunate a maggio arrivano tanti soldi in busta paga. Per le altre, tutto tace

Come sappiamo, il cosiddetto  Bonus mamme lavoratrici è una misura che regala uno sgravio fiscale, che di conseguenza si riversa positivamente sulla busta paga.

a chi spetta il bonus mamme lavoratrici

Le mamme lavoratrici precarie e che lavorano nel comparto domestico sono escluse dal bonus (Pourfemme.it)

Gli arretrati dal 1 gennaio 2024 arriveranno per le madri lavoratrici del settore pubblico, a seguire probabilmente arriveranno anche per le lavoratrici con figli del settore privato.

Ciò che spicca da questa manovra è l’iniquità, perché il Governo ha deciso di aiutare solamente una parte delle donne che lavorano e che hanno figli.

  • Infatti la decontribuzione fiscale è prevista solamente per le madri lavoratrici che hanno un contratto a tempo indeterminato (anche part-time)
  • mentre sono escluse le donne/madri lavoratrici autonome, quelle che lavorano nel comparto domestico (anche se con regolare contratto) e le mamme lavoratrici che hanno un lavoro precario.

Ebbene, probabilmente sarebbero state proprio queste categorie di madri lavoratrici ad avere più bisogno di un aiuto economico, e invece lo si riserva solamente per alcune madri, che dunque diventano di serie A rispetto ad altre che evidentemente non hanno gli stessi diritti.

E comunque c’è da dire che il tanto acclamato bonus mamme lavoratrici è una simil-beffa. Innanzitutto per le donne che lavorano e hanno “solo” due figli la decontribuzione resta in vigore solamente per quest’anno. La misura prosegue fino al 2026 per le madri che hanno tre figli o più.

Anche con una decontribuzione che porta qualche spicciolo in più in busta paga, però, le madri lavoratrici di serie A hanno ben poco da festeggiare. Perché al tempo stesso sempre il Governo Meloni ha deciso di alzare l’Iva sui prodotti per l’igiene femminile e, udite udite, sui prodotti per l’infanzia. Quindi pannolini, passeggini & co. costeranno molto di più, vista l’Iva praticamente raddoppiata.

Il bonus mamme lavoratrici, dunque, si concretizza proprio per quello che è: l’ennesima presa in giro di un Governo che da una parte concede la “mancetta” e dall’altra si riprende tutto, con gli interessi.

Parole di Stefania Guerra