Bimbi e svezzamento, a cosa fare attenzione e quali errori evitare: cosa consiglia l’esperto

Bimbi e svezzamento, a cosa fare attenzione e quali errori evitare: cosa consiglia l’esperto

A cosa fare attenzione quando si fa lo svezzamento - pourfemme.it

Lo svezzamento dei bimbi può creare molta ansia nei genitori. Ecco a cosa fare attenzione e quali errori evitare secondo l’esperto.

Avere un bambino può comportare molta ansia per i genitori, soprattutto quando si arriva al momento dello svezzamento, una fase molto delicata in cui il bambino inizia gradualmente a mangiare. Spesso i dubbi possono essere tanti e la paura di sbagliare può non far godere al massimo questo meraviglioso momento della vita di proprio figlio. Ci sono solo pochi punti a cui fare attenzione e degli errori da evitare quando si fa lo svezzamento. 

I consigli dell’esperto per vivere serenamente lo svezzamento dei bimbi

Vivere serenamente la fase di svezzamento dei propri bambini è possibile. Bisogna solo fare attenzione a poche cose per evitare degli errori. 

Svezzamento: i consigli dell’esperto

I consigli dell’esperto e dell’OMS sullo svezzamento – pourfemme.it

Il dottor Claudio Olivieri, sul suo profilo Instagram, spiega in maniera chiara come fare lo svezzamento nella maniera più opportuna, ma soprattutto quando è il momento giusto. Il dottore spiega che spesso gli capita di vedere in giro video di bambini che vengono svezzati quando non sono pronti, ad esempio quando hanno ancora 3 mesi, quando stanno solo in posizione sdraiata o in braccio o, ancora, quando hanno il riflesso di estrusione. 

Effettuare lo svezzamento in queste condizioni è sbagliato perché il bambino non è ancora completamente pronto per iniziare l’alimentazione complementare. Secondo le linee guida dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), infatti, si dovrebbe continuare l’allattamento fino al sesto mese di vita. Poi, può avvenire il passaggio da un’alimentazione a base di solo latte ad una solida e semi-solida, con gli alimenti complementari, diversi dal latte. 

Questo passaggio avviene proprio perché il latte da solo non è più sufficiente a soddisfare le richieste nutrizionali del lattante, soprattutto per quanto riguarda l’apporto di energia, proteine, ferro, zinco e vitamine. Inizia così lo svezzamento che dovrebbe avvenire quando il bambino è in grado di mantenere la posizione seduta (lo svezzamento si fa sul seggiolone e non sdraiati) e di mantenere la schiena dritta. Inoltre il bambino non deve avere il riflesso di estrusione e deve mostrare interesse per il cibo. Soltanto a queste condizioni i genitori possono iniziare a svezzare loro figlio nella maniera più giusta ma soprattutto più sicura. 

Oltre all’OMS, altre importanti associazioni dicono che lo svezzamento nei bimbi debba iniziare dal sesto mese. L’European Food Safety Authority (EFSA) sostiene che il solo consumo di latte materno per i bambini fino a 6 mesi sia sufficiente e poi si può cominciare lo svezzamento. Solo a certe condizioni, per garantire uno sviluppo ottimale, si può iniziare prima (comunque non prima della 17esima settimana e non oltre la 26esima di vita). Dello stesso avviso anche la European Society for Pediatric Gastroenterology, Hepatology and Nutrition (ESPGHAN).

Parole di Flavia Scirpoli