2 euro di tasse su tutti i pacchi di Temu e Shein

Il modello Temu ha già conquistato tantissimi consumatori italiani. Ma la pacchia della consegna gratuita sta per finire…

Con Temu e Shein è possibile comprare di tutto, a prezzi stracciati. Entri nella app cinese e, anche se non hai bisogno di niente in particolare, riempi il carrello con un sacco di prodotti commercializzati a un euro o poco più. Temu commercializza prodotti di elettronica, accessori, giochi, cosmetici, pezzi da arredamento, gioielli, strumenti musicali, attrezzature sportive… Shein, invece, è l’e-commerce cinese specializzato in abbigliamento. Con una decina di euro è possibile portarsi a casa un outfit completo.

Tutto ciò con una consegna gratuita, se solo si è disposti ad attendere qualche giorno in più (di norma dai cinque giorni alle due settimane). Con Temu, la consegna gratis è possibile per tutti gli ordini sopra i 10 euro. Shein, invece, applica il costo zero sugli ordini sopra i 19 euro.

Un tempo i prodotti venduti sulle due piattaforme venivano etichettati come roba di infima o bassa qualità. Ora, invece, è possibile trovare anche oggetti interessanti, ben fatti. Ma sempre a prezzi estremamente bassi. Ed è questa la chiave del successo dei due store digitali cinesi: il riuscire a proporre di tutto a un prezzo sempre concorrenziale. Ciò è possibile grazie al controverso modello del C2M, ovvero del consumer-to-manufacturer, che elimina tutti gli intermediari e permette ai produttori di vendere direttamente ai consumatori finali (ma ai prezzi decisi dal sito e il più delle volte con miseri margini di guadagno).

Negli Stati Uniti Temu e Shein spaventano così tanto che da tempo l’amministrazione sta lavorando a dazi e limitazioni. Anche in Europa si ragiona sull’introduzione di nuove regolamentazioni e di possibili tasse. L’UE, per proteggere l’economia interna, sta già valutando l’introduzione di una tassa di 2 euro su ogni pacco proveniente da piattaforme di e-commerce extraeuropee, come appunto Temu e Shein.

L’UE contro Temu e Shein: scatta la tassa sulla consegna dei pacchi

Temu è ancora sotto indagine da parte dell’UE per possibili violazioni del DSA, il Digital Services Act, cioè le nuove regole cui devono attenersi le società che vendono o distribuiscono beni e servizi nell’eurozona. L’e-commerce cinese è accusato innanzitutto di non riuscire a controllare i propri prodotti e di distribuire beni non conformi alle normative europee. C’è anche un problema di modus operandi: la piattaforma sfrutta meccanismi di ricompensa simili a giochi, che spingono i consumatori a spendere più di quanto vorrebbero. C’è poi il problema dei dati: la piattaforma non è trasparente sull’uso delle informazioni anagrafiche, storiche e commerciali concesse dai consumatori.

I loghi di Temu e Shein
L’UE contro Temu e Shein: scatta la tassa sulla consegna dei pacchi – pourfemme.it

Si parla perciò di una maxi-multa. E non è tutto, dato che l’UE pensa anche all’introduzione di un piccolo dazio. L’obiettivo è compensare i costi doganali e mettere un freno alle tantissime problematiche collegato al fenomeno di importazione massiccia e continua di prodotti a basso costo. Secondo quanto finora trapelato, si ragiona su una tassa che si applicherebbe ai pacchi destinati direttamente ai consumatori con un valore inferiore ai 150 euro. Per le spedizioni inviate ai magazzini UE, invece, la tassa sarebbe ridotta a 0,50 euro.

I più accaniti sulla questione sono i francesi, che vorrebbero eliminare tutte le esenzioni fiscali di cui attualmente godono i giganti dell’e-commerce asiatici. L’UE pensa in termini più generali e mira a dar vita a una riforma doganale che potrebbe entrare in vigore nei prossimi anni. Se la tassa verrà approvata, potrebbe mettere in ginocchio Temu e Shien. Per ora non c’è niente di definitivo. La tassa è ancora in fase di proposta, ma secondo alcuni analisti potrebbe entrare in vigore già nel 2026.

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