Il mal di scuola: sintomi, cause e rimedi

Il mal di scuola è un problema più profondo di quanto non siamo portati a pensare. A volte si manifesta con avversione alla scuola, ma anche con il suo opposto. Ne parla l’esperto.

Il mal di scuola: sintomi, cause e rimedi

Di “mal di scuola” ne abbiamo sofferto un po’ tutti, proprio come Tom Sawyer, che pur di non andare a “soffrire” sui banchi, si finge malatissimo. E mal gliene incoglie, se ricordate il divertentissimo episodio del romanzo in questione. Già, perché non voler andare a scuola può anche essere normale in alcuni momenti, e certamente lo è quando il nostro bimbo o adolescente, invece di fare i compiti, ha preferito trascorrere la sera a giocare alla playstation e così il giorno dopo di fare una brutta figura davanti a insegnanti e compagni non ne ha nessuna voglia. Scuse, pseudo-malanni, incredibili e fantasiose frottole… tutto questo rientra nella routine scolastica di tutti gli alunni del mondo. Ma, allora, di cosa stiamo parlando?

Mal di scuola: tante facce per una stessa medaglia

Di un disagio molto più profondo, che si manifesta non solo in una palese avversione verso la scuola, ma anche nel suo opposto. Anche bambini e ragazzi che si buttano a capofitto sui libri, che si esauriscono di studi diventando dei veri e propri secchioni possono soffrire di questo malessere. Il mal di scuola si declina in modi differenti: ad esempio il bullismo, subito e praticato, è una faccia di questa eterogenea medaglia. Così come lo è il “mutismo selettivo”, quel fenomeno per cui un bambino che in famiglia o in qualunque altra situazione parla e si esprime tranquillamente, a scuola smette di comunicare con i maestri e con i compagni, chiudendosi ostilmente nel suo bozzolo privato e impenetrabile. Che cosa significano tutti questi comportamenti apparentemente contraddittori, hanno forse tutti la stessa origine?

Mal di scuola: come si manifesta

Ci parla del mal di scuola in senso lato, nei suoi diversi aspetti, il pediatra Italo Farnetani: “Spesso dietro al secchione, al prepotente e al recluso si cela una forma di mal di scuola acuto, un disagio che colpisce due milioni di alunni dai 6 ai 18 anni”, spiega l’esperto. “Il disagio si manifesta spesso all’inizio dell’anno scolastico. In particolare quando si cambia ciclo: dunque in prima elementare, prima media o prima superiore. Ormai anche i genitori sanno che, quando il bambino presenta dei sintomi particolari, come un mal di pancia che va e viene, un dolore alla testa intermittente, inappetenza e difficoltà a prendere sonno, spesso dietro c’è un disagio legato al mal di scuola. La paura, che è all’origine del problema, provoca al bambino uno stress consolidato, che nel tempo apre la strada alla comparsa dei sintomi fisici”. Che fare, in casi come questi?

Mal di scuola: che fare?

Il mal di scuola va preso in tempo, ovvero non appena i genitori si accorgono dei primi segnali che il loro bambino o teenager ha radicalmente cambiato atteggiamento verso la scuola e tutto ciò che ad essa è collegato. Entrare delicatamente nel discorso è compito di un bravo genitore, ma non sempre è facile, per un figlio, aprirsi con mamma o papà, per questo sarebbe meglio, se il disagio si fa via via più profondo, rivolgersi ad uno specialista. Un psicoterapeuta dell’età evolutiva può sicuramente trovare le parole e le vie giuste per giungere al cuore del problema, e aiutare il piccolo a liberarsi dei suoi fantasmi. Che siano un senso di inadeguatezza, eccessiva timidezza, paura di atti di bullismo o un particolare vulnerabilità psicologica, tutto si può risolvere, basta decidere di affrontare il problema.

Parole di Paola Perria