Come curare le piante durante le vacanze

Le piante durante le vacanze, ecco alcuni consigli utili per farle sopravvivere al meglio anche quando non si è in casa.

Come curare le piante durante le vacanze

Vacanze alle porte, che sollievo, ma le piante di casa? Per loro, la villeggiatura dei padroni di casa potrebbe trasformarsi in una lenta agonia, fatta di mancanza d’acqua e di veri e propri stenti. Per non rischiare di trovare brutte sorprese su balconi e terrazzi, ma anche in casa, al rientro dalle tanto attese ferie, ecco qualche consiglio utile, per curare al meglio le piante anche durante le vacanze, o, almeno, con buona pace dei pollici verdi o aspiranti tali, provarci.

Consigli utili

Prima di partire, se non siete tra i fortunati che possono lasciare le chiavi a una persona, di fiducia quanto volenterosa, che accudisca per voi le piante di casa, da appartamento o da esterno, meglio seguire qualche regola generale.
 
Preparare alcuni recipienti colmi di acqua, da posizionare nei pressi delle piante, sia all’interno che all’esterno dell’abitazione. No, le piante per eccesso di “sete” non si innaffieranno da sole: l’acqua, evaporando progressivamente, garantirà al vegetale un po’ di umidità.
 
No al buio assoluto. Se è vero che prima delle vacanze, per questioni di sicurezza, meglio chiudere con attenzione tutte le finestre e le porte di casa, è anche vero che così facendo si privano le piante di un elemento vitale, cioè la luce. Il consiglio è di trovare il modo di mettere le piante in un ambiente in cui filtri un po’ di luce, altrimenti vanno incontro a morte certa, o quasi. La penombra è una condizione tollerata dalle piante, almeno nel breve periodo (2-3 settimane al massimo).
 
Per limitare il fabbisogno d’acqua delle piante collocate all’esterno, su balconi o terrazzi, meglio raggrupparle tutte nell’angolo meno soleggiato. In questo modo, oltre a ricevere un quantitativo minore di raggi solari diretti, le piante, per “solidarietà”, si faranno ombra a vicenda.
 

Se le piante si auto-innaffiano…

Stoppino e secchio per l'autoinnaffiatura

In realtà, per quanto “vive”, com’è facilmente deducibile, le piante non sono in grado di provvedere autonomamente al loro fabbisogno d’acqua, ma i loro proprietari, con un po’ di ingegno, possono. Per scegliere modi e sistemi più adatti, è tutta questione di tempo.
 
Se la vacanza dura non più di una settimana, non c’è da preoccuparsi troppo. Il consiglio è di innaffiare con generosità le piante prima della partenza e, per limitare l’evaporazione dell’acqua, di spargere un po’ di torba o sabbia sul terriccio.
 
I fortunati che, invece, possono godersi una villeggiatura più lunga, di due o tre settimane, dovrebbero studiare delle strategie di innaffiatura più mirate. In commercio esistono dispositivi appositi, da inserire nelle piante prima della partenza, che garantiscono loro la giusta dose di acqua quotidiana.
 
Per chi preferisce affidarsi al fai da te, si può prendere una bottiglia d’acqua, da posizionare vicino alla pianta ma a un livello superiore, uno stoppino e da inserire all’interno della bottiglia e all’interno del terriccio della pianta. Le leggi della fisica faranno il resto.

Parole di Camilla Buffoli