In un brano solista del 1985, che ha conosciuto il vero successo solo con un remix nel 1992, Freddie Mercury cantava: “It’s not easy living on my own“. Ovvero: “non è facile vivere per conto mio“. Il cantante dei Queen, da milionario, non si riferiva certo a un problema economico, mentre per milioni di italiani vivere da soli è un incubo anche dal punto di vista finanziario.
Sono circa 8,5 milioni gli italiani single. Un numero pari al 33% delle famiglie residenti nel Paese. Il fenomeno è in costante e veloce crescita. L’ISTAT prevede per esempio che entro il 2040 il numero di persone che scelgono o sono costrette a vivere da sole possa superare i 10 milioni. L’abbandono della famiglia è un fatto culturale e sociale che non può essere banalizzato o spiegato chiamando in causa un’unica categoria interpretativa. Di certo, la precarietà e l’aumento del costo della vita non aiutano i progetti familiari.
Entrano poi in gioco l’allungamento della vita, la continua mobilità che caratterizza il mondo del lavoro e il primato dell’individualismo nella società contemporanea. Il risultato è che quella del vivere da soli una scelta sempre più comune, specie nelle grandi città, come Roma e Milano, dove i single rappresentano quasi il 40% della popolazione.
Ma vivere da soli in Italia nel 2025 è anche un impegno economico assai gravoso. Secondo le ultime stime, la spesa media mensile per una persona sola è di circa 1.970 euro. La spesa più importante è quella relativa all’affitto. Nelle grandi città, una casa per un single è spesso un’utopia, dato che l’affitto di una stanza può superare in media i 600 euro al mese. Chi può richiedere un mutuo deve invece affrontare una rata media superiore ai 560 euro al mese.
Vivere da soli? Con meno di 2.000 euro al mese è quasi impossibile
E oltre alle spese per garantirsi un tetto sulla testa bisogna considerare i costi delle bollette, che possono variare tra 100 e 150 euro al mese per luce e gas, 40 euro per internet e telefono. Ci sono poi le spese condominiali oscillano tra 100 e 200 euro mensili. E poi ci sono le tasse, dalla TARI alle imposte sul reddito.

E poi bisognerà andare a fare la spesa. Per la spesa alimentare, le stime parlando di circa 300-400 euro al mese per chi vuol vivere da sole. Un costo variabile in base alle abitudini e, soprattutto, alla città di residenza. E se si mangia fuori regolarmente, la spesa può salire di altri 250 euro mensili.
Bisognerà anche vestirsi, e quindi spendere per l’abbigliamento. Qui la spesa media è di 100 euro al mese. E poi ci sono i soldi da spendere per lo svago. Le uscite per molti sono ormai un’utopia. Cinema, concerti, sport e altre attività costano più di 200 euro al mese, se ci si vuole limitare.
Infine ci sono i soldi da spendere per muoversi. Mantenere un’auto costa fino a 150 euro al mese, tra assicurazione, manutenzione e benzina. Con un abbonamento ai trasporti pubblici la spesa si riduce sotto i 50 euro.
Per il primo anno, considerando trasloco, spese amministrative, caparra e lavori minimi in casa, la spesa minima per andare a vivere da soli è di 16.000 euro. Lo Stato preferisce aiutare le famiglie e i genitori: una scelta politica. Si parlerà mai dell’introduzione di incentivi per chi vive da solo, come detrazioni su affitti o agevolazioni per la previdenza?