Creator+digitali%3A+quante+tasse+paghi+se+guadagni+con+internet
pourfemmeit
/articolo/creator-digitali-quante-tasse-paghi-se-guadagni-con-internet/409929/amp/
Attualità

Creator digitali: quante tasse paghi se guadagni con internet

Quanti sono i soggetti realmente attivi nella creator economy? Secondo recenti stime, sarebbero quasi 40.000 che in Italia coloro che riescono a guadagnare esclusivamente come creator digitali (blogger, youtuber, tiktoker, influencer…). E l’Italia sarebbe il terzo Paese in Europa per numero di creator. Al primo posto c’è la Spagna. Al secondo il Regno Unito. I numeri dei ricavi stimati superano i 4 miliardi di euro.

Rispetto agli anni passati, oggi guadagnare come creator digitali è diventato assai più complesso. La concorrenza (anche delle AI) è spietata e spaventosa. E poi bisogna fare i conti con le nuove regolamentazioni fiscali e previdenziali. Fino a pochi anni fa, molti influencer e content creator operavano senza una chiara normativa. Guadagnavano un sacco preoccupandosi solo di versare alle piattaforme di riferimento una percentuale delle loro entrate.

Dal 2025, però, l’INPS ha introdotto regole più precise. Se l’attività da content creator è svolta in modo continuativo e professionale, bisogna per forza aprire una partita IVA. Si può cominciare da un regime forfettario, che prevede un’aliquota agevolata del 5% (per i primi cinque anni) e successivamente del 15%. O si può sfruttare una contabilità semplificata se si superano i limiti del forfettario. Influencer, blogger e content creator che guadagnano bene possono dunque dover affrontare subito il regime ordinario con le aliquote progressive.

Il codice ATECO per i creator digitali

I redditi derivanti dalle visualizzazioni e da altri commerci (AdSense, sponsorizzazioni, affiliazioni) sono considerati imponibili e devono essere dichiarati correttamente. Quindi anche compensi ricevuti da collaborazioni e vendite rientrano nella tassazione ordinaria. E se si ricevono pagamenti da aziende estere, bisogna considerare la doppia imposizione. Inoltre, bisogna saper gestire le convenzioni fiscali internazionali.

Il codice ATECO per i creator digitali – pourfemme.it

La tassazione dei compensi è varia. Per esempio, i redditi derivanti da sponsorizzazioni, pubblicità e affiliazioni sono soggetti a ritenuta d’acconto del 20%, se si opera senza partita IVA.

Esiste un codice ATECO specifico: è il 73.11.02, introdotto proprio nel 2025 per identificare influencer e content creator. Con guadagni che superano i 5.000 euro annui, è poi obbligatoria l’iscrizione alla Gestione Separata INPS. E ciò significa che bisognerà pagare dei contributi previdenziali calcolati sul reddito. Quindi anche i creator devono versare contributi per accedere alle tutele pensionistiche e assistenziali.

Sono già scattati i primi controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS, che hanno portato a multe salatissime per nomi più o meno noti del web. Chi vuole costruire un brand solido o dà davvero importanza al proprio lavoro su internet, sa di doversi mettere in regola. Al fisco non importa cosa fai per guadagnare. Ma vuole che paghi le tasse.

Tra le novità previste dai nuovi codici ATECO c’è per esempio anche quello che tassa le escort e i sex worker. Con il codice 96.99.92, denominato “servizi di incontro ed eventi simili”, versano le tasse tutti i professionisti di attività connesse alla vita sociale, dalle agenzie matrimoniali alle prostitute.

Published by
Giuseppe Franza