Martedì 25 novembre 2025, Rai 1 propone in prima visione in chiaro il film di Paola Cortellesi “C’è ancora domani”. Una opera che ha cannibalizzato tutti i principali premi dedicati al cinema italiano nel 2023, con Nastri d’Argento e David di Donatello a non finire. E che ha segnato l’esordio alla regia della attrice romana. La Cortellesi si è dimostrata abilissima a sapere gestire situazioni prettamente comiche in cui l’abbiamo vista calarsi in altri contesti ed in altre epoche, e quella più prettamente drammatica e profonda che caratterizza “C’è ancora domani”.
Questa è una opera intensa e toccante che unisce dramma storico e riflessione sociale. Se non lo hai mai visto allora puoi consultare qui cosa può aspettarti e perché vale la pena non perdere l’appuntamento. C’è anzitutto un quadro storico di grande forza. Il film è ambientato nella Roma del 1946, in un’Italia uscita dalle macerie della Seconda Guerra mondiale. La capitale vive il fermento politico del referendum istituzionale e dell’elezione dell’Assemblea Costituente. Quello fu un momento importantissimo per il Paese e per le vite comuni delle donne che lottano per trovare un proprio spazio.
C’è ancora Domani, la trama
Al centro della storia c’è Delia, interpretata dalla stessa Cortellesi, una donna che vive un matrimonio difficile e violento con Ivano (Valerio Mastandrea), che la sottomette con abusi verbali e fisici. Vivono insieme in un modesto appartamento con i loro tre figli e anche il suocero Ottorino, una presenza ingombrante che aggiunge tensione alla famiglia. Delia lavora duramente, alternando lavori umili come cucire, fare lavoretti nei negozi e prendersi cura della casa.

Il suo ruolo di madre e moglie sembra definire completamente la sua identità, ma dentro di lei matura una consapevolezza: non può continuare a vivere così. Un elemento chiave della trama è una lettera misteriosa che Delia riceve, portatrice di speranza e di un possibile futuro diverso. Questo gesto — apparentemente semplice — accende in lei il desiderio di cambiare la sua vita, e di lottare non solo per sé, ma anche per i suoi figli.
E Delia può contare su un’amica preziosa: Marisa (interpretata da Emanuela Fanelli), una donna più ottimista e vivace che la incoraggia, la sprona a reagire e le offre supporto morale. C’è anche un vecchio amore, Nino, che fa riaffiorare i sogni di libertà nel cuore di Delia. La protagonista entra in contatto con altre donne che vivono le proprie difficoltà, come Franca, Giovanna, Rosa e Elvira, che condividono con lei momenti di silenziosa solidarietà.
Uno stile visivo potente
La Cortellesi sceglie di girare il film totalmente in bianco e nero, un omaggio al neorealismo italiano degli anni ’40 e ’50. Per quella che è stata una scelta estetica in grado di amplificare il senso di austerità, di povertà, ma anche di speranza che pervade la pellicola. Lei riesce poi a mescolare con efficacia momenti drammatici a tocchi più leggeri, quasi da musical, rendendo la narrazione più fluida e varia.
Anche se ambientato più di settant’anni fa, il film tocca temi ancora molto attuali: la violenza domestica, la disparità economica di genere, la condizione subordinata delle donne in una società maschilista. La storia di Delia è ispirata ai racconti delle nonne e bisnonne di Cortellesi, donne comuni che hanno vissuto sacrifici enormi e silenziosi.
Il titolo “C’è ancora domani” non è ironico. Rappresenta una promessa, quella di un futuro migliore, un domani in cui la libertà può essere conquistata, non solo per Delia ma anche per tutte le donne come lei. Ed una aspettativa, un auspicio, di cambiamento in meglio. L’appuntamento è alle ore 21:30 di martedì 25 novembre 2025 su Rai 1, subito dopo la consueta puntata di Affari Tuoi. E domenica 23 novembre c’è un altro film altrettanto bello e significativo con Tom Hanks.