Carosello in Love, l’imperdibile appuntamento su Rai 1: quando va in onda la magia degli anni ’60

Andrà presto in onda “Carosello in Love”, e chi ha vissuto quell’epoca lo guarderà con qualche lacrima di nostalgia.

Domenica 30 novembre 2025, Rai 1 propone in prima serata una prima tv che si preannuncia come un evento di grande fascino: Carosello in Love. Il film per la tv, diretto da Jacopo Bonvicini e prodotto da Groenlandia in collaborazione con Rai Fiction, ripercorre la nascita e l’evoluzione di una epoca caratterizzante la storia della televisione in Italia. Quella in cui la televisione stessa, con il leggendario programma Carosello, entrò nelle case degli italiani, trasformando sia il modo di guardare la tv che di sognare e di vivere in una società in rapida trasformazione.

Erano tempi diversi, di un crescente ottimismo, dopo quanto di terribile vissuto appena vent’anni prima o giù di lì con la Seconda guerra mondiale. La storia di Carosello in Love ruota attorno a due giovani, ovvero Laura Ceccarelli e Mario De Angelis. I due sono interpretati rispettivamente da Ludovica Martino e da Giacomo Giorgio. Lei è una ragazza talentuosa, piena di sogni e ambizioni. Laura è cresciuta in un’epoca in cui le donne spesso erano “destinate” a ruoli tradizionali, ma lei sceglie invece di inseguire il desiderio di emanciparsi, di lavorare e di contribuire all’immaginario collettivo attraverso la televisione.

Carosello in Love, di cosa parla il film tv

Mario, in Carosello in Love, è un regista. Artisticamente dotato, con nel cuore il sogno del cinema d’autore, ma costretto, almeno per un certo periodo, a realizzare spot pubblicitari per Carosello. Quando lo incontriamo, Mario appare scettico, cinico, a tratti spavaldo. Considerare la pubblicità come “piccolo schermo commerciale” è per lui un compromesso doloroso.

Una scena di Carosello in Love
Carosello in Love, di cosa parla il film tv – pourfemme.it Foto @Rai Fiction

Il rapporto tra lui e lei si definisce subito come uno scontro di visioni e di animi. E Laura, idealista e piena di ardore, vede nella tv una porta sul mondo, in grado di raccontare sogni, speranze, cambiamenti. Invece il più cinico e disilluso Mario considera la televisione come un mezzo modesto, lontano dalle ambizioni del grande cinema.

Eppure, con il passare degli anni – ben venti lunghi anni, corrispondenti al periodo d’oro di Carosello – le loro strade si intrecciano, si separano, si scontrano. Tra i due protagonisti nascono incomprensioni, pregiudizi, rivalità, ma anche rispetto, complicità, un’intimità fatta di lavoro e di confronto. Piano piano, la stima muta in affetto, l’affetto in attrazione, e quella che inizialmente sembrava una differenza insanabile rischia di diventare una storia d’amore intensa e tormentata, fuori tempo, piena di seconde possibilità.

Un tributo alla storia della Televisione italiana

Ma Carosello in Love non è soltanto una storia d’amore. Rappresenta infatti anche un chiaro omaggio nostalgico ma comunque lucido a un’epoca pioneristica in cui la televisione aveva il potere di unire, di emozionare, di trasformare il quotidiano in condivisione. Il regista Bonvicini lo descrive come un tentativo di ricreare “quel tempo in cui la televisione era un fatto aggregante, un momento di condivisione e comunione”.

Una scena con i protagonisti di Carosello in Love
Un tributo alla storia della Televisione italiana – pourfemme.it Foto @Rai Fiction

Attraverso la cinepresa e le atmosfere di quegli anni, il film intende raccontare il fascino di una tv pionieristica, fatta di innovazione, sperimentazione e sogni. La figura di Laura rappresenta un ideale di emancipazione femminile. E la vediamo partecipare al concorso Rai, entrare in quel mondo prettamente di uomini e riuscire a dimostrare il proprio valore, affermandosi come autrice all’interno di Carosello. Tutto ciò assume un gesto simbolico, che rende omaggio a tutte le donne che, allora come oggi, lottano per il proprio spazio nella società.

Dall’altra parte, Mario, con le sue fragilità e le sue aspirazioni, incarna la generazione di giovani artisti che, pur sognando in grande, spesso si trovavano a dover accettare compromessi. Cosa che ancora oggi accade. Il racconto della sua evoluzione, e della sua presa di coscienza. Capire che anche la pubblicità, se fatta con passione, può essere arte, è parte fondamentale del messaggio del film. E sensazioni simili le dà pure “C’è ancora domani”, andato appena in onda sempre su Rai 1.

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