Allarme casa, grate e porte blindate: ecco come pagarle la metà con il Bonus Sicurezza 2025 - pourfemme.it
Bonus Sicurezza 2025, si tratta di uno dei tanti incentivi fiscali concepiti all’interno della Manovra di bilancio. E nel suo specifico caso, il Bonus Sicurezza 2025 ha come scopo quello di promuovere l’installazione di sistemi e dispositivi che aumentano la protezione delle abitazioni private contro effrazioni, intrusioni ed atti vandalici. La buona notizia è che il suo ottenimento non è necessariamente vincolato a lavori di ristrutturazione o restauro edilizio: è un’agevolazione autonoma che premia l’investimento in sicurezza domestica.
Rispetto alle versioni precedenti, alcune condizioni sono cambiate nell’ambito del Bonus Sicurezza 2025. L’aliquota detraibile è fissata al 36 %, il limite massimo di spesa per unità immobiliare è 48.000 € e la detrazione va ripartita in 10 quote annuali uguali. A chi spetta il Bonus Sicurezza? Questa misura è accessibile ad una ampia platea di soggetti, a prescindere dal reddito.
I parametri previsti per fare si che ci sia il semaforo verde alla richiesta di domanda del Bonus Sicurezza 2025 sono i seguenti. Bisogna essere:
Il soggetto al quale sono indirizzate le spese deve essere intestatario delle fatture e del bonifico parlante che certifica gli importi pagati. E quali sono gli interventi coperti dal Bonus Sicurezza? Si tratta dei seguenti:
Non sono detraibili i canoni di vigilanza privata o le spese di abbonamento a servizi di sorveglianza. E per quanto riguarda le detrazioni ed i limiti, occorre tenere presente che:
Rispetto agli anni passati, si registra un calo rispetto alla vecchia versione del Bonus Sicurezza (fino al 2024), in cui l’aliquota arrivava al 50 % e il tetto spesa era più alto, fino a 96.000 €. È obbligatorio avere proceduto con:
Ed il Bonus Sicurezza può essere sommato ad altre agevolazioni (bonus ristrutturazioni, bonus mobili, ecobonus), purché le spese siano distinte e documentate separatamente. Occorre anche aggiungere che alcuni impianti complessi (sistemi di sorveglianza collegati a un centro di vigilanza, canoni ricorrenti) possono non rientrare interamente nel bonus. Ed in caso di passaggio di proprietà dell’immobile, la detrazione residua può essere trasferita al nuovo proprietario.