Tutti in classe con COOPI

Il ritorno a scuola è un momento lieto per ogni bambino. Esistono però bambini che questa fortuna non ce l'hanno solo perchè sono nati nella parte "sbagliata" del mondo. COOPI da anni aiuta i bambini e le loro famiglie grazie al sostegno a distanza.

Tutti in classe con COOPI

La scuola sta per ricominciare, e presto sarà tempo, per bambini e ragazzi, di tornare in classe. La ripresa della vita scolastica è per le famiglie un momento dell’anno lieto, seppur faticoso, a cui nessuno può “scampare”, (per fortuna). Studiare a volte è tedioso, non porta subito grandi soddisfazioni, eppure ci scordiamo che questo “dovere” è prima di tutto un diritto. Ne sanno qualcosa i bambini di Paesi economicamente disagiati, terreno di guerre o vittime di povertà e fame, che a scuola ci andrebbero più che volentieri, ma non hanno i mezzi e la possibilità di farlo.

Per questo COOPI, l’organizzazione che da 45 anni si occupa di lavorare per aiutare le famiglie meno fortunate di molte aree del mondo, promuove progetti per permettere, concretamente, a tantissimi bambini di accedere all’istruzione scolastica.

Qui di seguito riportiamo la testimonianza di Sabrina Munaò (responsabile dei progetti di sostegno a distanza di COOPI e delle tematiche minorili):

COOPI lavora con l’obiettivo di aprire a TUTTI i bambini le porte delle classi…infatti il programma di Sostegno a Distanza (SAD) di COOPI mira principalmente a garantire l’accesso scolastico ai suoi piccoli beneficiari, soprattutto a coloro i quali senza il SAD non sarebbero mai potuti andare a scuola: bambine (spesso destinate a matrimoni precoci o a lavori domestici), bambini e bambine portatori/trici di handicap, orfani, bambini abbandonati…

La scuola per COOPI non significa solo apprendimento di determinate competenze e conoscenze, ma vuol dire formazione a 360°, poiché nelle scuole vengono promossi anche laboratori manuali e corsi di recupero, vuol dire qualità della frequenza scolastica (vengono infatti forniti tutti i materiali didattici che permettono ai bambini di seguire le lezioni – penne, quaderni, matite, uniformi scolastiche, zainetti-), significa qualità dell’insegnamento e dignità dello stesso, ragion per cui vengono coperti i costi per formare gli insegnanti e vengono fatti i necessari lavori di manutenzione/ricostruzione delle scuole o delle classi, fornendo anche i banchi scolastici e gli arredi necessari.

La scuola è anche un mezzo per proteggere i bambini dallo sfruttamento, dal lavoro minorile, per sottrarli alla discriminazione ed all’emarginazione, è uno strumento per promuovere il loro benessere psico-sociale e tutelare la loro salute: con il SAD infatti è stata istituita presso le scuole una cassa salute a cui i responsabili scolastici attingono quando un bambino si ammala per potergli garantire le cure mediche ed i farmaci necessari.

Ad Haiti ed in Sierra Leone il SAD ha permesso di finanziare dei laboratori sull’igiene e la prevenzione del colera, indirizzati ai genitori e tutori dei bambini, con relative distribuzioni di saponi e pastiglie per rendere l’acqua potabile. Concorrono al benessere del bambino anche la corretta alimentazione, garantita attraverso i pranzi e le merende che i bambini consumano a scuola e che spesso sono gli unici pasti che fanno durante il corso della giornata, e le attività ricreative (competizioni sportive, gite, giochi, feste) organizzate nel tempo libero per garantire il diritto al gioco che è fondamentale per lo sviluppo del bambino ma che non è poi così comune in Africa!

La scuola si occupa anche di restituire un’identità ai bambini che non ce l’hanno: molti bambini alla nascita non vengono registrati all’anagrafe dai loro genitori, pertanto per lo Stato non esistono. Di conseguenza non possono beneficiare di nessun servizio (dove c’è!) come l’assistenza sanitaria, la scuola, ecc… I nostri operatori o gli insegnanti stessi nel momento dell’iscrizione, si occupano proprio di seguire l’iter burocratico per il rilascio dei certificati di nascita o delle carte di identità

Infine, un altro aspetto fondamentale nell’ambito della tutela del diritto all’istruzione è la sensibilizzazione rivolta alle famiglie sull’importanza della scuola per il futuro dei loro piccoli: vale molto di più la frequenza scolastica piuttosto che il piccolo guadagno portato a casa da un bambino dopo una giornata trascorsa sulla strada a vendere pannocchie o nei campi a raccogliere manioca. Ma la sensibilizzazione va anche oltre: ai nostri operatori preme coinvolgere i genitori affinché seguano i loro figli e garantiscano loro le condizioni migliori per poter studiare (uniforme pulita e ordinata, tempo, clima familiare e spazio adatti ai compiti a casa, ecc..)

Come aiutare COOPI

Dare una mano a Coopi e sostenere i suo progetti per garantire l’istruzione a tutti i bambini non è per nulla difficile. Intanto, non è necessario sborsare chissà quali cifre, in realtà basta davvero poco per permettere ad un bambino meno fortunato di entrare a scuola con i libri di testo e tutto il necessario. Pensate che con un contributo minimo di 20 euro potremo rifornire di matite colorate una intera classe, con appena 50 euro di quaderni, mentre con 300 euro all’anno (meno di un euro al giorno!) è possibile sostenere a distanza un bambino e cambiare davvero la sua vita.
Basta davvero poco per aiutare un bambino meno fortunato dei nostri, proviamoci!

Riportiamo qui di seguito il ringraziamento di Maurice che con le sue semplici parole rivolte alla signora Ornella, che lo sostiene da tre anni, è riuscito ad esprimere l’enorme significato che il sostegno a distanza può avere nella vita di un bambino e della sua famiglia.

estratto lettera maurice

Maurice, Scuola St. Paul Dalmas, Port-au-Prince, Haiti
Cara Ornella, tu sei per me un angelo messo sul mio cammino per aiutarmi a proseguire gli studi […] Mia mamma Joselène e mio papà François sono felici del tuo supporto; ti ringraziano e ti salutano. Il mio maggior problema è di riuscire a trovare le parole che testimoniano la mia gratitudine perché “grazie” è troppo poco. Un saluto a tutta la mia nuova famiglia: Sergio, Stefania. Ti lascio in attesa di ricevere presto un’altra tua lettera.

Parole di Paola Perria