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Attualità

La Regina apre la sessione del Parlamento, la prima volta senza Filippo

La Regina Elisabetta ha inaugurato il Parlamento inglese, primo, importante impegno dalla scomparsa, lo scorso aprile, del Principe Filippo. La cerimonia, di solito molto solenne e in pompa magna, quest’anno si è spogliata di tutta la sua grandezza, ovviamente a causa della pandemia provocata dal Coronavirus.

Elisabetta ha lasciato il castello di Windsor, per la prima volta dai funerali del duca di Edimburgo, ed è arrivata a Westminster, la sede del Parlamento inglese, non con la solita carrozza regale, ma bensì in auto di rappresentanza.

In più, il numero dei partecipanti ammessi nella Camera dei Lord è stato ridotto da 600 a 100 persone circa e limitato solo a chi in possesso di un test Covid negativo. Inoltre quest’anno niente banda militare o intervento della guardia d’onore per salutare la sovrana.

Accanto alla Regina, Carlo

Accanto a lei questa volta, come già accaduto più volte in passato, quando lo stato di salute e il ritiro a vita privata di Filippo lo avevano reso necessario, c’era il figlio Carlo che, insieme a Camilla, l’ha accompagnata al suo posto, nella House Of Lords, prendendola dolcemente per mano.

Di fronte alla platea ridotta di ascoltatori (tutti rigorosamente in mascherina) Elisabetta ha finalmente potuto pronunciare il suo Queen’s Speech. Un discorso durato appena dieci minuti, durante il quale la Regina ha illustrato le priorità e le linee guida del governo, dal rafforzamento dei legami commerciali post Brexit passando per una maggiore sicurezza in rete, soprattutto per i giovanissimi.

Rilanciare il Paese dopo la la pandemia

La Regina ha confermato l’obiettivo primario di rilanciare il Paese e la sua economia dopo l’emergenza Coronavirus e di puntare a una maggiore uguaglianza di opportunità e a un incremento dei posti di lavoro. Promessi anche fondi per la sanità e finanziamenti pubblici senza precedenti per la ricerca, l’istruzione e la formazione.

“Il nostro governo assicurerà un piano di ripresa nazionale dalla pandemia” ha detto la Regina. Un piano “che renderà il nostro paese più solido, più sano e più prospero di prima”.

Mariangela Masiello

Sono nata e cresciuta in Basilicata, ma a 18 anni ho fatto i bagagli e sono andata via dalla mia terra. Leo Spitzer diceva che “L’umanista crede nel potere che la mente umana ha di indagare se stessa”. Così, presa dall’impeto di affinare il mio pensiero critico, ho conseguito prima la laurea in Lettere e poi quella Filologia. Poiché non ne avevo ancora abbastanza ho deciso di trasferirmi a Milano e di diplomarmi alla Scuola di Giornalismo dell’università Cattolica del Sacro Cuore. Attualmente collaboro con Alanews nella produzione di contenuti per il network Deva Connection.

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Mariangela Masiello