“Il sesso debole”: mai frase fu più falsa, soprattutto all’alba del 2021. Sono decenni che le donne lottano per ottenere il ruolo che spetta loro nel mondo: sedute ai tavoli del potere, nei panni di cancelliere, primi ministri, presidenti. Non c’è ruolo che una donna non possa ricoprire, nonostante la società, ancora troppo spesso, cerchi di farci credere che non sono in grado.
A ben vedere, però, la situazione inizia a cambiare: la leadership europea, per esempio, è dominata, soprattutto nel Nord del continente: Lituania, Norvegia, Finlandia, Islanda, Danimarca e Germania. Dal 2019, infatti, al Parlamento europeo siede il 36% di donne.
Nei 27 Paesi membri però, solo il 14,3% ha una premier donna, come presidente la percentuale invece è leggermente più alta: 21,4%. Come ministri, solo il 30% dei dicasteri è “in rosa”, ma a fronte di un ben più misero 19% su scala mondiale.
Su scala globale, su circa 200 Paesi, solo 20 sono guidati da capi di Stato donne.
Ultima ad accedere alla classifica in termini temporali, Kaja Kallas. Prima donna alla guida del Paese. L’Estonia è anche il solo ad avere due donne a ricoprire le massime cariche dello stato: al suo fianco, infatti, Kallas ha Kersti Kaljulaid, capo del governo dal 2016.
Dal dicembre 2020, Ingrida Imonyt è primo ministro.
Non è solo una donna, ma anche la più giovane leader di governo al mondo: Sanna Mirella Marin è in carica da dicembre 2019.
Katrìn Jakobsdòttir, primo ministro dal 30 novembre 2017.
La “Angela Merkel di Novergia”, Erna Solberg è primo ministro dal 16 ottobre 2013. Con lei, guidano i dicateri di Esteri e Affari Europei rispettivamente Ine Eriksen Soreide e Marit Berger Rosland.
Ana Brnabi dal 29 giugno 2017 è la prima donna, dichiaratamente omosessuale a ricoprire la carica di primo ministro.
Zuzana Caputova, presidente da marzo 2019.
Salome Zurabishvili, eletta nel 2018 prima donna a capo dello Stato.
Mette Frederiksen, premier dal 27 giugno 2019.
Non possiamo dimenticare la mamma della Germania, Angela Merkel. In carica dal 22 novembre 2005, la cacelliera è tra i più potenti leader del mondo. Tanto da essere stata eletta, dal 2006 al 2019, tra le 100 donne più influenti del pianeta dalla rivista Forbes.
Ultima, ma non ultima: la Regina Elisabetta II. Sovrana del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri reami dei 15 Paesi del Commonwealth dal 6 febbraio 1952.
La presidente è Paula-Mae Weekes.
Ha alla vicepresidenza Rosario Murillo.
Kamala Harris, per giunta di origina afro-asiatichem è la prima donna a ricoprire la carica di vicepresidente degli Stati Uniti d’America.
Sheikh Hasina Wazed guida il governo dal 2009, è considerata una delle donne più potenti del mondo. Tanto da essere 28esima nella classifa di Forbes.
Nonostante il colpo di stato che l’ha coinvolta, arrestata con tutti i membri del suo gabinetto, Aung San Suu Kyi, 75 anni, è stata riconfermata alla guida del Paese con la vittoria alle elezioni dello scorso novembre.
Dal 2015 la presidentessa del Nepal è Bidhya Devi Bhandari.
Jacinda Arden è stata riconfermata primo ministro della Nuova Zelanda con il secondo mandato a fine 2020.
Dal 2017 Halimah Yacob è la prima donna a ricoprire l’incarico di presidente.
Sahle-Work Zewde, eletta in Etiopia nell’ottobre 2018.
Da ottobre 2020 Victoire Tomegah Dogbè è premier.
Il primo ministro donna è Rose Christiane Ossouka Raponda.
Dove il Parlamento è il primo al mondo per presenza di donne: il 56% di tutti i deputati.