Fino a una decina d’anni fa era l’idolo di tutte le ragazzine, poi il tempo è passato e si è visto sempre meno. Oggi continua a fare l’attore ma lavora in un ristorante ed è molto cambiato.
Il mondo del cinema è così, spesso ti dimentica anche se hai avuto un grande successo. La storia che vogliamo raccontarvi oggi è quella di un attore che è stato a lungo sulla cresta dell’onda.
Una storia molto diversa da quella di Roberta Olivieri che abbiamo affrontato alcuni giorni fa
Nicolas Vaporidis ha fatto sicuramente una carriera invidiabile, anche se è innegabile che per lui le cose siano cambiate molto negli ultimi anni. Tanto che l’ha raccontato pure lui in diverse interviste.
Il 2006 è per l’attore classe 1981 di Roma il momento del grande exploit. Questo perché Notte prima degli esami e il successivo newquel sono un successo incredibile.
In quegli anni Nicolas è sulla cresta dell’onda e recita in tanti altri film che regalano soddisfazioni a lui e ai suoi fan. Poi improvvisamente però inizia a essere chiamato di meno.
Sebbene nel 2022 sia tornato in sala con Bla Bla Baby e abbia fatto L’Isola dei Famosi la sua vita è cambiata considerevolmente così come il suo aspetto.
A Vanity Fair Nicolas Vaporidis ha raccontato anche le sue difficoltà: “Il Covid per me è stato il colpo di grazia. Sono stato solo, chiuso in casa, per tre mesi, stralunato e depresso. Passavo le giornate a guardare il soffitto e a chiedermi cosa ne sarebbe stato di me“.
E oggi Taverna Trastevere è una nuova realtà per Nicolas: “Non sono entrato con la bacchetta da direttore d’orchestra. Prendevo gli ordini, servivo i piatti, raccoglievo quelli sporchi. Non è stato facile, perché è massacrante e frustrante. La gente mi riprendeva col cellulare”.
Poi aggiunge: “Tornavo a casa piangendo. Ho smesso di domandarmi le volte che mi chiedevo cosa ci facessi lì”.
E L’Isola dei Famosi? Vaporidis spiega il motivo per cui vi ha partecipato: “Volevo congedarmi dal sistema, un arrivederci e grazie. Poi ho chiesto un sacco di soldi e me li hanno dati. Era l’equivalente di sette anni di stipendio di un general manager.”
Non rimpiange quell’esperienza: “Odiavo stare lì, ma sapevo che mi avrebbe dato una bella sicurezza economica. Ho resistito, perché da regolamento se avessi lasciato non avrei preso niente”.
L’avventura per lui è durata cento giorni con 14 chili persi e tante storie da raccontare.