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Tigna: sintomi, cura e terapia [FOTO]

La tigna, una malattia parassitaria della pelle di origine micotica, che può colpire tutti, adulti e bambini, e in ogni parte del corpo, ma che ha una particolare predilezione per il cuoio capelluto. Ma di cosa si tratta esattamente? E, soprattutto, quali sono i sintomi, le cause, la cura e la terapia più efficace se compare questa infezione micotica? Ecco qualche informazione utile.

Di cosa si tratta

La tigna non è altro che una malattia parassitaria della pelle causata dall’azione dei funghi e, in particolare, dei funghi ifomiceti, che si nutrono della cheratina presente nella cute.

Le cause o, meglio, i colpevoli acclarati sono i funghi, ma come agiscono? L’infezione micotica si trasmette facilmente. Molto contagiosa, la tigna si può veicolare in mille modi: basta il contatto con superfici contaminate, come asciugamani o lenzuola, abiti o spazzole; tra gli ambienti più a rischio, come nella maggior parte delle infezioni, ci sono le palestre, i bagni pubblici, le piscine e le docce.

I sintomi tipici

Difficile non notarla e non riconoscerne i sintomi, tipici quanto evidenti, sulla pelle. Può colpire adulti e bambini, a tutte le età, senza troppe distinzioni, così come cani e gatti. La tigna è caratterizzata dalla comparsa di lesioni simili a brufoli che si allargano in modo centrifugo. Sulla pelle si nota una zona gonfia, rossa, squamosa e rialzata. Inoltre, si possono avvertire altri fastidi come il prurito e il bruciore in corrispondenza dell’area di cute interessata.

Le aree più colpite, i bersagli preferiti dalla tigna sono i capelli o, meglio, il cuoio capelluto, il viso, il tronco, le mani, i piedi, l’inguine e le unghie.

La cura e i rimedi più utili

Prevenzione, quando si tratta di infezioni fungine, fa rima con cura, ma anche con pulizia e igiene. Infatti, sia per prevenire sia per curare la tigna è fondamentale curare con attenzione la propria igiene personale. In corrispondenza della lesione la pelle deve essere sempre pulita e asciutta: meglio evitare l’utilizzo di bende o tessuti, abiti stretti che sfregano peggiorando la situazione.

Igiene e pazienza, con l’aggiunta di prodotti antimicotici da applicare localmente o da somministrare per via orale (consigliati soprattutto nel caso di recidiva), nell’arco di tre o quattro settimane garantiscono la completa guarigione. In caso contrario, cioè se i sintomi non migliorano nonostante l’applicazione dei prodotti specifici, meglio consultare lo specialista, un dermatologo, per una visita più approfondita.

Camilla Buffoli

Camilla Buffoli è stata una collaboratrice di Pourfemme dal 2011 al 2017, occupandosi principalmente di salute della donna e tematiche relative alla maternità. Nel corso del 2014, ha scritto di curiosità ed eventi su Nanopress.

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