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Shopping compulsivo: le domande da porsi prima del prossimo acquisto che aiuteranno a risparmiare

Non sono poche le persone che soffrono di shopping compulsivo, pensando magari di compensare una mancanza. Si tratta però di un modo di agire dannoso, che sarebbe bene interrompere.

Fare acquisti è più che naturale, non solo quando si ha bisogno di qualcosa, ma anche quando ci si vuole fare un piccolo regalo perché si è fatto il proprio dovere al lavoro e si vuole premiare se stesso. Anche in questo ambito, però, è bene evitare gli estremisti e di cadere in quello che viene definito “shopping compulsivo”, ovvero gli acquisti fatti da una persona senza pensarci troppo, pur sapendo di non avere alcun bisogno di quello che sta comprando.

Un comportamento come questo non dovrebbe essere sottovalutato, ma anzi gli psicologi la considerano una vera e propria dipendenza che, come tale, andrebbe eliminata. Non a caso, c’è chi decide di fare un percorso di psicoterapia per riuscire a superarla.

Shopping compulsivo: mai sottovalutare il problema

Pensare che lo shopping compulsivo sia un problema solo attuale, legato anche alla facilità con cui è possibile fare acquisti, sarebbe sbagliato. Il primo a parlarne addirittura nel 1915 è stato lo psichiatra Emil Kraepelin, che aveva utilizzato il termine “oniomania”, la cui etimologia è greca e sta a indicare “mania di comprare quello che è in vendita”.

Shopping compulsivo, un problema da non sottovalutare – pourfemme.it

Questo modo di agire si deve ricondurre proprio alla compulsività, ovvero al momento in cui si tende a comprare qualcosa pur essendo consapevoli di non averne bisogno, ma pensando in quel modo di placare una sensazione di malessere. È il caso, ad esempio, di chi è reduce da una delusione amorosa e non riesce a guardare con speranza al futuro, ma riesce a risollevarsi magari acquistando un abito che sognava da tempo.

Portare avanti questo atteggiamento può essere deleterio innanzitutto sul piano psicologico, visto che questo non consente certamente di risolvere la causa che ha scatenato il problema. Non solo, a lungo andare possono subentrare anche difficoltà economiche se non si riesce a porre alcun freno a se stessi.

Agisci prima che sia troppo tardi

Soffrire di shopping compulsivo può portare ad avere l’armadio e non solo pieno di vestiti, ma di cui poi ci si renderà conto di non avere bisogno. Anzi, a distanza di giorni magari nemmeno sembreranno belli come si pensava al momento dell’acquisto. Molti portano avanti questo comportamento pensando di placare disagi quali ansia, scarsa autostima, disturbo ossessivo-compulsivo, dipendenza da sostanze e disturbi del comportamento alimentare.

Agire prima che sia troppo tardi: le domande da porsi per poter risparmiare – pourfemme.it

Non a caso, sono tante le persone insicure o che soffrono di depressione che finiscono in questo vortice, in un primo momento negandolo anche a se stessi. Fortunatamente fare qualcosa per risolvere non è così impossibile. A fornire utili consigli a chi conosce qualcuno che si trova in questa situazione è @alexxcoll, influencer che ama dare suggerimenti ai suoi oltre 200 mila follower ed esperta di stile.

Il primo passo da compiere consiste nel porsi la domanda: “Posso permettermi questo acquisto?“. A quel punto se ci si dovesse rispondere: “Se non posso comprare questo oggetto tre volte senza mettermi in difficoltà finanziarie, non lo comprerò!”. Importante sarebbe poi proiettarsi al futuro quando si ha davanti il prodotto desiderato e chiedersi quali sarebbero le occasioni in cui lo si potrebbe utilizzare. Se non si hanno risposte certe significa che non è poi così necessario.

Successivamente ci si dovrebbe domandare se sia simile ai vestiti che già abbiamo. “Se ho qualcosa nel mio guardaroba che gli assomiglia e darà la stessa sensazione, meglio non comprarlo”. Se si è risposto di sì a tutti questi quesiti, allora potrebbe essere giusto farsi un piccolo “regalo”, in caso contrario sarebbe molto meglio lasciarlo in negozio.

Ilaria Macchi

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Ilaria Macchi