La rottura delle acque è il momento che annuncia un imminente travaglio. Nella pancia infatti il piccolo è protetto dal sacco amniotico che contiene il liquido amniotico: si tratta di un ambiente completamente sterile che rimane bloccato dal collo dell’utero. Quando comincia il travaglio il collo dell’utero si allarga piano piano e questa tensione provoca lo scollamento delle membrane e la rottura del sacco. Quando si rompono le acque significa che il parto è imminente e bisogna immediatamente recarsi all’ospedale, anche se non ci sono le contrazioni: il motivo è che con la rottura del sacco il piccolo non è più in un ambiente sterile e i germi e i batteri potrebbero risalire dalla vagina aumentando così il rischio di infezioni.
Spesso le future mammine, soprattutto alla prima gravidanza, hanno la paura di non riuscire a distinguere la rottura delle acque da normali perdite di urina o di liquido vaginale. In realtà la rottura del sacco ha dei sintomi ben precisi e provoca la fuoriuscita di liquido amniotico, caldo, inodore e incolore (in assenza di infezioni). Quando ci sono invece delle perdite discontinue di liquido o in presenza di gocciolamento, si dovrebbe indossare un assorbente per verificare quando e come si bagna. Se si bagna in modo regolare, senza che ci siano sforzi esterni o colpi di tosse, significa che è avvenuta la rottura del sacco. Assolutamente di diversa consistenza invece il tappo mucoso che si perde qualche settimana prima del parto e che non indica assolutamente l’inizio del travaglio: è infatti formato da muco di colore bruno, a volte venato di sangue.
Una volta che sarete in ospedale, verrà eseguito un tampone vaginale per verificare l’assenza di infezioni. Se è avvenuta la rottura delle acque verrete trattenute in ospedale, in caso contrario invece potrete tornare a casa. Dopo la 37a settimana nella grande maggioranza dei casi il travaglio ha inizio spontaneamente nelle 24 ore successive alla rottura delle acque e se questo non avvenisse potrebbero essere usate delle sostanze per indurre il parto. Osservare attentamente il liquido amniotico è molto importante per scongiurare la presenza di infezioni che potrebbero essere trasmesse al bambino. In caso di febbre, liquido amniotico di colore verdastro, presenza di streptococco B il bambino dovrà nascere il più presto possibile. Potrebbe, in alcuni casi, anche verificarsi una rottura delle acque prematura, ovvero prima della 33esima settimana, e in questi casi è fondamentale recarsi in ospedale il più presto possibile. I medici tenteranno di posticipare il parto in modo che il piccolo abbia il tempo per prepararsi alla dilatazione dei polmoni e venire così al mondo in modo sicuro.