La longevità ha molto a che vedere con l’alimentazione, e questo ormai lo sanno anche le pietre. Che mangiare bene e sano sia il modo migliore per metterci al riparo da parecchie malattie potenzialmente gravi come i tumori, le patologie cardiache, il diabete, ma anche dai più banali malanni di stagione, è ormai verità nota e ribadita. Tuttavia, quello che ancora non sembra essere “passato”, quale messaggio importante a proposito di cibo e di benessere, è che anche la quantità di ciò che mangiamo conta, e conta parecchio. Meno calorie a tavola, più probabilità di vivere bene e a lungo.
A ribadire il concetto, sono stati i ricercatori del Dipartimento di biologia molecolare e cellulare dell’Università di Goteborg (Svezia), i quali hanno scoperto che tra i responsabili principali del rallentamento del processo di invecchiamento cellulare ci sarebbe un enzima, la perossiredossina 1. Questa sostanza sarebbe in grado di bloccare i processi di ossidazione cellulare, che poi portano, appunto, ad un inevitabile decadimento organico.
Ora, come già sappiamo, introdurre gli antiossidanti alimentari (contenuti in cibi come frutta e verdura, ma anche nel pesce) in buona quantità nella propria dieta giornaliera aiuta moltissimo l’organismo a mantenersi giovane. Ma non è sufficiente fare questo. Con l’avanzare degli anni, l’enzima perossiredossina 1 viene sempre meno prodotto dall’organismo, ma la sua vitale azione può essere “puntellata” dall’entrata in scena di un altro enzima, l’Srx 1, il quale, però, si mette in moto solo a seguito di una riduzione della calorie quotidianamente assunte.
Insomma, con l’età, bisogna imparare a riempirsi sempre meno i piatti, e soprattutto, a comporli in modo equilibrato, riducendo l’apporto di zuccheri e di proteine, e mantenendo invece stabile la quantità di vitamine e di sali minerali. Poiché la vitalità dell’enzima perossiredossina 1 è anche importante per impedire che si avviino nel nostro corpo processi degenerativi come la formazione di tumori e l’innesco di malattie neurologiche come Alzheimer e Parkinson, appare chiaro che una scelta alimentare corretta possa diventare il miglior sistema di prevenzione. Mangiare bene, mangiare sano, mangiare poco, queste le regole. Prima si comincia, meglio è!